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De Bertoldi con Pro-Vita contro la presenza sul palco di Sanremo di Drusilla Foer: ''Non faccia propaganda pro Gender e Lgbt''
Il senatore trentino ha rilanciato la petizione del movimento che arriva all'indomani dell'attacco del senatore Pillon che ha etichettato l'artista come ''quota gender-inclusive'' e ha detto che avrebbe preferito ''un normale papà''. I Mazziniani di Trento: ''Crociata omofoba condotta da lui e dal suo partito''

TRENTO. Il senatore trentino di Fratelli d'Italia Andrea de Bertoldi scende in campo contro la presenza sul palco di Sanremo 2022 di ''Drusilla Foer'' attrice, autrice, cantante, icona di stile considerata dai più già la vincitrice indiretta del Festival anche perché si è trovata contro la sua strada il senatore Pillon che l'ha etichettata come "quota gender-inclusive" infilata tra i conduttori di Sanremo e ha dichiarato che a lei preferirebbe, sul palco, "un normale papà". E ovviamente dove c'è Pillon c'è Pro-Vita e tutti quelli che ruotano attorno a questo mondo. Tra loro anche il senatore trentino de Bertoldi che non ha perso occasione per condividere il loro pensiero: ''Firma questa petizione per chiedere alla RAI, pagata da tutti gli italiani, che l’esibizione sul palco di Sanremo 2022 dell’ospite travestito da donna Gianluca Gori - in arte “Drusilla Foer” - resti di natura artistica e non si faccia propaganda politica pro Gender e Lgbt come è già accaduto in passato''.
E ancora: ''“Drusilla Foer” è un attivista Lgbt schierato per cause politiche come matrimoni e adozioni gay e per il Ddl Zan, la legge che voleva silenziare i cittadini a favore della famiglia e che il Pd vuole rilanciare nel 2022. È concreto il pericolo che il palco di Sanremo 2022 si trasformi, di nuovo, nel megafono di una propaganda politica ideologica contro la famiglia e la libertà di pensare che ogni figlio nasce da una mamma e un papà, e non da “genitore 1” e “genitore 2” o da un utero in affitto''.
Pro-Vita e de Bertoldi, dunque, chiedono che ''l’esibizione di “Drusilla Foer” si mantenga nei limiti della performance artistica e non si trasformi in un ‘Cavallo di Troia’ Gender e LGBT per influenzare milioni di famiglie e i loro figli''. Su questa presa di posizione del senatore trentino interviene l'associazione Mazziniana di Trento che tramite il suo presidente Massimiliano Piffer spiega: "Le affermazioni che il senatore trentino di Fratelli d'Italia, Andrea de Bertoldi, ha affidato al suo ultimo post sul proprio profilo Facebook non lasciano spazio a dubbi su quale sia il tenore della crociata omofoba condotta da lui e dal suo partito".
''La paura di de Bertoldi a quanto pare è che dal palco del Festival, che lui definisce “delle Famiglie” (ma a quanto è dato capire non di tutte), si conduca 'propaganda' per i diritti Lgbt tramite la presenza di Drusilla Foer, artista transgender e attivista - continua Piffer - in un paese dove è invece più frequente assistere a episodi di discriminazione”. “Invece che della lotta che un (vasto) gruppo di cittadini sta conducendo per i propri diritti, de Bertoldi dovrebbe invece preoccuparsi (se fosse, come spesso dice, un sostenitore della libertà) dei continui attacchi omofobi e xenofobi provenienti dai movimenti di estrema destra che spesso vengono passati sotto silenzio”, continua Giacomo Dolzani, segretario dell'Associazione, “Se il senatore aprisse gli occhi riuscirebbe a vedere quali sono le forze liberticide contro le quali è veramente necessario lottare”.