Contenuto sponsorizzato

“Oltre 250 persone vivono in strada”, Zanella: “I posti nei dormitori sono insufficienti ma con la crisi economica la situazione non farà che peggiorare”

Le accuse di Zanella: “Siamo a fine ottobre e a oggi non è chiaro quali strutture verranno messe a disposizione e chi quest’anno garantirà la presa in carico dei senza dimora, con quali e quanti posti letto e con quali servizi a bassa soglia”

Di Tiziano Grottolo - 24 October 2022 - 13:41

TRENTO. Nonostante l’autunno mite nelle prossime settimane si attende un abbassamento delle temperature. Con l’inverno si riproporrà l’annosa questione delle persone senza fissa dimora che non trovano uno spazio riparato in città. “In Trentino – sottolinea il consigliere Paolo Zanella – non sono mai state trovate reali soluzioni strutturali ed è inspiegabilmente assente una programmazione per evitare che ogni anno molte persone si trovino all’addiaccio perché mancano posti letto”.

 

Il consigliere di futura fa notare come l’Istat abbia certificato l’aumento per i trentini del rischio di finire in povertà (riguarda il 14% della popolazione). “La crisi economica che si prospetta – sottolinea – non farà che peggiorare la situazione, colpendo maggiormente le fasce di popolazione più povere, aumentando il fabbisogno di servizi sociali. Iniziamo ad assistere a fenomeni di sfratto e di persone costrette a vivere in auto a causa degli affitti che nel nostro territorio sono sempre più insostenibili”.

 

Nella maggior parte dei casi si tratta di persone fragili e in situazioni di difficoltà “e non di ‘situazioni di degrado’ da risolvere allontanando le persone e recintando le aree” commenta Zanella. “Siamo a fine ottobre e a oggi non è chiaro quali strutture verranno messe a disposizione e chi quest’anno garantirà la presa in carico, con quali e quanti posti letto e con quali servizi a bassa soglia”.

 

D’altra parte le regole e meccanismi di accoglienza dei posti letto in Provincia sono li stessi da anni e prevedono che dopo aver trascorso un breve periodo nei dormitori, si debbano aspettare mesi prima di potervi accedere nuovamente. “Sul territorio – afferma il consigliere – i posti nei dormitori sono insufficienti e le restrizioni nel numero di giornate annue in cui poter accedere alle strutture sono un vincolo che nega di fatto il diritto a un posto a letto per gran parte dell’anno”. Eppure da tempo associazioni e attivisti chiedono interventi strutturali per quella che ormai è sbagliato definire “emergenza” visto che si ripresenta tale e quale ogni anno.

 

“Gli enti del terzo settore che si occupano di accoglienza e che gestiscono servizi a bassa soglia segnalano un aumento di persone, oltre 250, che dormono all’addiaccio, sotto edifici o ponti e nei parchi. Un numero più che raddoppiato rispetto alle ultime rilevazioni – ricorda Zanella – che parlavano di un centinaio di individui”. In particolare si parla di migranti che per problemi burocratici non possono accedere ai sistemi di accoglienza o che non vi trovano posto.

 

Dopo aver smantellato l’accoglienza diffusa e aver concentrato le persone migranti in grandi strutture – conclude il consigliere di Futura – l’aumento dei flussi dalla rotta balcanica ha di fatto interrotto quel progetto, ma i posti in accoglienza oggi disponibili risultano comunque insufficienti rispetto al bisogno che si sta evidenziando così le persone che hanno presentato domanda di protezione internazionale, non riescono a entrare nel sistema d’accoglienza per saturazione dei posti disponibili andando a incrementare il numero di persone senza un tetto dove stare”.

 

Di seguito le domande posta da Zennalla in una interrogazione:

  1. quanti posti di accoglienza in bassa soglia e quali servizi per le persone senza dimora saranno disponibili quest’inverno e da chi saranno gestiti; 
  2. se vi è una stima del numero delle persone senza dimora che attualmente dormono all’addiaccio, presenti in particolare a Trento e Rovereto;
  3. quante sono le persone che ad oggi sono in lista d’attesa per un posto letto allo Sportello unico di accoglienza per le persone senza dimora, maschile e femminile;
  4. perché invece di attivare interventi di "decoro urbano", come quelli che pare si faranno alle Gallerie di Piedicastello, non si danno risposte ai problemi di chi vive ai margini;
  5. perché non si vuole istituire un fondo per le morosità incolpevoli (come più volte proposto da Futura) per aiutare chi, pur volendo, non riesce a pagare affitto e bollette, visto che questi casi sono destinati ad aumentare;
  6. quali i tempi medi tra la presa in carico delle persone migranti da parte di Cinformi e l'appuntamento in Questura per depositare la domanda di protezione internazionale, quali le ragioni dell’allungamento dei tempi e se possibile lavorare per comprimerli;
  7. se risponde al vero che persone che hanno presentato domanda di protezione internazionale non riescono a entrare nei 600 posti di accoglienza straordinaria, a causa di saturazione degli stessi e quante sono le persone escluse;
  8. se, in assenza di posti sufficienti, non si ritenga opportuno interloquire con la Conferenza unificata Stato-Regioni e in seguito col Commissariato del governo per rivedere il protocollo d’intesa per il sistema di accoglienza straordinaria, aumentando i posti a disposizione e potenziando il sistema di accoglienza e integrazione (SAI).
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
28 marzo - 07:47
L'imprenditore, figlio di Armando colui che portò la Fiat e la Scania in provincia, era finito nei guai nel 2019 perché, secondo le indagini [...]
Cronaca
28 marzo - 06:01
Sono sempre di più le famiglie che si trovavano a fare i conti con le spese farmaceutiche in aumento. Bellandi: ''In Trentino la situazione è [...]
Cronaca
28 marzo - 09:14
Alaska, terranova nero di 2 anni, si è persa domenica nei boschi della zona di Montesei: è un cane molto docile e si lascia [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato