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Dalle stories (con musiche straordinarie) di Fugatti a Giorgetti che ironizza sugli orsi, dagli endorsement per Gerosa all'elicottero su Trento: cosa resta del Festival?

Tra il serio e il faceto ecco l'alfabeto del Festival dell'Economia andato in archivio per la 18esima volta. Un evento in buona parte monopolizzato (almeno mediaticamente) dalla presenza-passerella di una sfilza di ministri i quali ben poco hanno detto se non le solite cose trite e ritrite che ogni giorno si leggono o sentono sui media nazionali. Ma il Festival si è anche confermato una grande occasione culturale e sociale per la città, con qualche scivolone

Di Luca Pianesi - 29 maggio 2023 - 06:01

TRENTO. Chi ha vinto? Chi ha perso? E' andato bene? E' andato male? Cosa lascia dietro di sé questo Festival dell'Economia? Per avere una sintetisona degli incontri più importanti lasciamo ''parlare'' il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti con le sue stories su Instagram. Assicuriamo che non sono state ''geneticamente'' modificate. Sono proprio così.

 

C'è un video con il consigliere provinciale Denis Paoli alla ''regia'' che zooma più di Steven Spielberg in Salvate il Soldato Ryan, c'è un Giorgetti che ironizza sull'ossessione di Fugatti sugli orsi, c'è spesso Francesca Gerosa che compare sullo sfondo, ma soprattutto c'è il presidente.

 

Un concentrato di strette di mano, lui che mostra stanze e corridoi del palazzo che ''abita'' come governatore del Trentino, qualche selfie tra i ''ggiovani'' e delle musiche stratosferiche che quegli stessi ''ggiovani'' senza ombra di dubbio definirebbero ''cringe'' ma che sicuramente, invece, danno un tono istituzionale al tutto e connotano le immagini di quella serietà che noi non riusciamo a capire.

 

Per il resto ci affidiamo all'alfabeto del Festival. Ventuno lettere sono tante (con la V che diventa doppia V per Wanna Marchi), buona lettura.  

 

A utonomia

C'erano Kompatscher, Fugatti, il ministro Cirinani e Barbara Fiammeri, del Sole 24 Ore, all'incontro su ''Stati, autonomie e Pnrr'' ma nonostante il parterre di tutto rilievo il pubblico di Sala Depero era scarno, composto essenzialmente da addetti ai lavori. Più sedie vuote che persone ad ascoltare. Non è stato sempre così il Festival, anzi. Ma il tema non scalda i cuori. Sull'autonomia differenziata la Lega si gioca il suo futuro (e per più d'uno anche il Paese Italia rischia il suo futuro se davvero si concretizzerà). 

 

B andiere

Di quelli che dal 2006 fanno la stessa manifestazione di protesta contro chiunque ci sia al governo. Ormai fanno parte del Festival anche loro. 

 

C ruciani

Mattatore di Piazza Cesare Battisti assieme al fido scudiero David Parenzo prima di raggiungere Trento aveva caricato sui social la scenetta di lui che mangiava carne d'orso: ''Amo gli animali da vivi, e anche nel piatto. Per questo ho sperimentato la carne di orso. Morbida, tenera, gustosa: voto 10''. Provocatore nato, volgare, spesso, anche quando si potrebbe non esserlo, piace a chi piace. Contenti loro contenti anche di vederlo al Festival. 

 

D enatalità

E' questo il vero grande tema per il futuro dell'Italia. Tutti si lamentano di tutto ma la realtà è che un Paese che ha più persone che non lavorano di quelle che lavorano è destinato a fallire. Perfetto l'intervento dell'ex presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo che ha spiegato come dal 2014 si siano già persi 1,5 milioni di cittadini. "L'Italia rischia di non essere più un grande Paese. È ormai necessaria una sorta di 'chiamata alle armi' per gestire le dinamiche legate alla denatalità e invertire la rotta. Una delle strade da percorrere, anche se non è l'unica, per rilanciare la natalità, è quella di valorizzare l'immigrazione".

 

E licottero

L'elicottero della polizia sopra Trento, no stop, quanto carburante ha consumato? Impressionante il rotamento di pale, avanti e indietro da Trento Nord a Trento Sud, per un tracciato che durava, sì e no, 1 minuto. Impressionante anche la concentrazione di forze dell'ordine. D'altronde con tutti i ministri e i personaggi che ci sono stati era, probabilmente, necessario. Però in alcuni momenti della giornata c'erano più agenti, finanzieri e carabinieri che cittadini per le strade. Ma bene così. Tutto si è svolto in sicurezza.

 

F ugatti

Ci voleva Salvinone suo a dirgli una parola buona. E' arrivato alla fine (anche se il ministro alle infrastrutture a Trento non c'è venuto di persona), di domenica pomeriggio, sul gong, ma almeno lui l'ha detto: ''Ok, Maurizio è l'uomo giusto''. Per il resto è stato uno stillicidio giornaliero di ministri che lo incontravano, si facevano accompagnare a vedere le stanze, i corridoi, i palazzi, e poi andavano a pranzo con la Gerosa, andavano a colazione con la Gerosa, facevano un endorsement alla Gerosa. Insomma, lui sarebbe ancora il presidente della Provincia che organizza il Festival dell'Economia e vedere la presidente del consiglio Giorgia Meloni che nemmeno lo cita all'inizio del suo intervento e ringrazia genericamente l'organizzazione fa un po' pensare.

 

G erosa

Lei sicuramente è andata a segno. C'era sempre quando bisognava esserci. Ministre e ministri li ha incontrati tutti, uno dopo l'altra, e ha passato più tempo con loro e in modo senza dubbio più informale (al bar, al ristorante, in macchina anche per qualche ora) che il presidente Fugatti che, invece, li incontrava, stringeva loro la mano, faceva da cicerone lungo i corridoi e poi, quando c'era tempo, un incontro istituzionale ma in qualche caso a denti stretti. Insomma, mancano 4 mesi alle elezioni provinciali e lei è ancora pienamente in partita. Per qualcuno è già un successo così. Ma molti (anche a Roma tra i ministri), ora cominciano davvero a sperarci. 

 

H otel

Sì va bene era scontata: ''acca'' di Hotel. Però la parola è giusta. Il Festival è una sicurezza, sempre e comunque. Solo di ospiti ''parlanti'' e loro staff ipotizziamo un tutto esaurito e una bella spinta per i nostri albergatori. Per i bilanci bisognerà attendere qualche giorno. 

 

I nformazione

Poco o nulla è uscito sul piano dell'informazione. Bisogna dirlo. Un tempo dal Festival dell'Economia uscivano dei titoli veri. Da Trento arrivavano notizie per i giornali nazionali. Oggi il rapporto pare essersi invertito. A Trento arrivano le notizie nazionali. Purtroppo già sentite e risentite cento volte tra talk e telegiornali perché tra ministri e ospiti da copertina si sa più o meno tutto di quel che pensano e dicono. E' stata una grande passerella di volti, idee, opinioni. Però, per la gran parte, già visti, sentite, ascoltate.

 

L eone

Se all'evento sull'Autonomia la sala era praticamente vuota alla Filarmonica per vedere e ascoltare Miriam Leone c'era il tutto esaurito. Lei ha parlato della bellezza, dell'impegno e del suo nuovo ruolo da imprenditrice. Piaccia o non piaccia l'esito è stato quello: tanta gente ad ascoltare e tutti molto soddisfatti a fine incontro. Che possa essere una strada da percorrere per rinnovare un po' il format e per uscire dai binari del già visto e già sentito? Chissà. 

 

M inistri

Una passerella infinita. Praticamente ogni due ore ne spuntava uno. Bene ma non benissimo perché catalizzavano l'attenzione finendo per offuscare incontri e convegni molto più interessanti con contenuti veri e arricchenti. Da loro, purtroppo, ma era facile aspettarselo, nulla di nuovo anche perché intervistarli o anche porre loro una mezza domanda era praticamente impossibile.

 

N obel

Erano sei, uno più interessante dell'altro. Scegliamo per queste poche righe Lech Walesa Nobel per la Pace ed ex presidente della Polonia che sulla guerra in Ucraina è stato chiarissimo: ''Se la Polonia non fosse nella Nato avremmo la guerra anche lì. L’Ucraina affronta questa guerra al posto nostro e noi la sosteniamo al massimo e vogliamo una volta per tutte mettere a posto la Russia". 

 

O rsi

C'erano. Erano lì. Nei pensieri di tutti, anche sotto forma di negazione (''oh almeno non si parla di orsi''). Il presidente della Provincia di Trento ha costruito, volente o nolente, ormai, il suo personaggio su questo. A livello nazionale è visto come quello che vuole fare fuori gli orsi ma è evidente che non sa nemmeno dove cominciare (ne vorrebbe eliminare 70 mentre tutti gli dicono che è un progetto improponibile). Significativa la battuta del ministro dell'Economia Giorgetti che in collegamento (come anche la presidente del consiglio Meloni) si è ricordato di ringraziare il presidente Fugatti ma ha cominciato così: ''Ringrazio il presidente Fugatti che evidentemente ha lasciato gli orsi per un attimo in pace ed è venuto ad ascoltare me''. 

 

P residente del consiglio

Giorgia Meloni ha confermato il suo profilo istituzionale anche al Festival dell'Economia. In video collegamento era immersa in uno sfondo azzurro e alle sue spalle bandiera dell'Italia e bandiera dell'Europa (eh già non è una cosa da poco se si pensa alla Giorgia Meloni di qualche anno fa). Ha parlato di tutti i temi sul tavolo in questi giorni e lo ha fatto in maniera pacata e concreta. Come dicevamo alla lettera ''F'' non è passato inosservato il non saluto a inizio intervento e a fine intervento del padrone di casa, il presidente Fugatti. Raramente, in occasioni come queste e con figure di questo calibro, si tratta di una dimenticanza.  

 

Q uote rosa

Bene ma si può ancora fare di meglio. Quest'anno le donne sul palco attese erano il 37% del totale. Non un granché a guardare il dato così ma ben il 10% in più dello scorso anno. Quindi la strada è quella giusta. 

 

R isorsa

Piaccia o non piaccia il Festival dell'Economia è una grande risorsa per il Trentino. Quale altra città può contare su un evento che mette insieme tanti personaggi e personalità in così poco tempo. Arricchisce tutti, dal punto di vista culturale e sociale (e anche dal punto di vista economico la città ne risente) ed è un'occasione che chi ha voglia di cogliere può cogliere. Il plauso va tutto a chi ha creato l'evento nel 2006 e a chi, comunque, oggi lo organizza.

 

S pinelli

L'assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli dov'era? Era il ''suo'' Festival questo per competenze e ruolo ma noi non siamo riusciti a vederlo (mentre gli altri assessori e politici vari li abbiamo più o meno incrociati tutti). Doveva partecipare a un incontro dal titolo ''Il Wallet europeo: una scelta strategica per l’Italia''. Mistero. 

 

T rento

La città vive durante la rassegna dello scoiattolo. E' sempre stato così. Un tempo di più, oggi un po' di meno. Il coinvolgimento della comunità si è un po' ridotto nel tempo e la stanchezza per un evento che va avanti da 18 anni un po' si sente. Il cambio di passo c'è stato con la nuova ''gestione''. E qualcosa è cambiato, lo si avvertiva già l'anno scorso e ancor più quest'anno. Ai cittadini giudicare se è meglio o peggio. 

 

U niversità

La rassegna è stata anticipata di qualche giorno, si diceva, anche per far partecipare gli universitari che con il ponte del 2 giugno tornano a casa. Loro hanno risposto occupando Sociologia. No, ok, non tutti. Solo alcuni, pochissimi. E anzi molti giovani hanno partecipato ed hanno capito che l'occasione per imparare qualcosa era ghiotta. 

 

VVanna Marchi

Ecco questa è una svolta pop un po' troppo pop, forse. Oppure la si è chiamata in quanto economista (sicuramente i soldi li ha fatti ''girare'' negli anni in cui era la ''regina delle televendite''). Protagonista di una serie Netflix che ne ricostruisce la vicenda è tornata in auge, anche dal punto di vista mediatico, però, possiamo dire che c'azzecca? Un tempo c'era Saviano oggi Wanna? Anche no.

 

Z zz

Un pochino. Ma non per il Festival. Non ci permetteremmo mai. Per il nostro alfabeto, ventuno lettere sono tante. 

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