Le concessioni idroelettriche vanno in scadenza ma il Trentino è fermo, Olivi: “Questione delicatissima, Fugatti venga a spiegare in aula”
Ben 11 consiglieri di minoranza chiedono un’informativa urgente da parte del presidente Fugatti: “Il Trentino deve tutelare un settore strategico. Manca circa un anno alla scadenza delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche, la Provincia avrebbe già dovuto attivare le procedure per bandire le nuove gare”

TRENTO. Stamane undici consiglieri di minoranza hanno sottoscritto una richiesta rivolta al presidente della Giunta provinciale, Maurizio Fugatti, per ottenere una tempestiva comunicazione in aula riguardo al futuro delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche.
Il primo firmatario del provvedimento, il consigliere del Partito democratico Alessandro Olivi, spiega che la richiesta di un’informativa nasce dalla recente impugnativa del Governo contro la legge provinciale con la quale la Giunta leghista credeva di poter procrastinare ulteriormente la scadenza di queste concessioni. Peraltro l’impugnazione della norma trentina era ampiamente prevista visto che la stessa sorte era toccata a due analoghi provvedimenti, bocciati dalla Corte costituzionale.
“La questione è delicatissima ed estremamente attuale”, osserva Olivi. “In base alla legislazione vigente manca poco più di un anno alla scadenza delle concessioni e già dovrebbero essere attivate le procedure per bandire le nuove gare. D’altra parte come opposizione avevamo chiesto alla Giunta di procedere in modo”.
Infatti da un lato Lega e Fratelli d’Italia vorrebbero arrivare una proroga delle concessioni (fino al 2029), mentre il Centrosinistra propone di legare la prosecuzione delle attuali concessioni a due condizioni: la prima riguarda un piano di investimenti sulle infrastrutture e sulle reti, capace anche di aumentare il ricorso alle energie rinnovabili; la seconda prevede un graduale percorso di trasformazione dei soggetti concessionari in società interamente pubbliche in modo da garantire ai territori il controllo strategico dell’energia.
“La nostra è una proposta concreta e chiara – precisa il consigliere del Pd – cioè promuovere un’intesa tra le Province di Trento e Bolzano e il Governo, per una modifica concordata dello Statuto di Autonomia in modo da cambiare insieme le regole a monte e rendere possibile il rinnovo delle concessioni sulla base di nuove compensazioni territoriali e l’avvio di un processo di progressiva trasformazione dei concessionari dell’idroelettrico in soggetti interamente pubblici”.
La richiesta di informativa è stata avanzata anche alla luce della preannunciata revisione del Pnrr che, secondo Olivi, può rappresentare un’opportunità anche per le comunità locali “al fine di introdurre un allentamento del dogma della concorrenza e tutelare maggiormente l’interesse dei territori in cui si produce il 10% della produzione idroelettrica nazionale”. I firmatari chiedono in particolare come la Giunta provinciale intenda agire per tutelare un settore strategico del territorio e quali siano gli obiettivi del tavolo tecnico annunciato dal Ministro per gli affari regionali per giungere a un nuovo assetto giuridico e istituzionale che sia in grado di meglio valorizzare le prerogative dell'autonomia speciale.
“La nostra – conclude Olivi – non è un’iniziativa ostile ma anzi un contributo dialettico costruttivo per addivenire a un’intesa dal punto di vista sia politico che istituzionale necessaria per preservare al territorio un capitale economico, sociale ed ambientale di immenso valore”.