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Mobilità, dall'aeroporto Catullo "poco utile al Trentino" alla Valdastico "calata dall'alto", Divina: "Fugatti sul metodo usato ha sbagliato tutto"

Il candidato alla presidenza Sergio Divina parla anche della Circonvallazione di Trento: "Il tracciato è sbagliato. Comune e Provincia hanno la loro responsabilità. E' mancata l'informazione alla popolazione"

Pubblicato il - 27 settembre 2023 - 23:15

TRENTO. Dall'errore di “calare dall'alto” il progetto della Valdastico all'aeroporto Catullo visto come una “delle tante strutture provinciali che potrebbero essere dismesse”. La mobilità è uno dei temi strategici per il Trentino e a saperlo bene è il candidato presidente Sergio Divina.

 

“Le opere - spiega l'ex senatore - non possono essere calate dall'alto e servono assolutamente informazioni e soprattutto un confronto con la cittadinanza”.

 

Sergio Divina, la Valdastico e la Circonvallazione di Trento stanno creando uno scontro sia politico che fra istituzione e cittadini. Lei cosa ne pensa?

Partiamo dalla Valdastico e con il dire che è un'opera che serve assolutamente al Trentino. Serve per decongestionare la Valsugana. Le problematiche legate alla Valdastico vanno inquadrate non come un interesse del nimby (Not In My Back Yard, "Non nel mio cortile") comunale. Tutte le amministrazioni coinvolte hanno già detto che questo progetto non va bene. Io le capisco ma un'amministrazione deve mettere davanti l'interesse generale. E' una viabilità che serve a decongestionate una vallata intera.

 

Come si deve fare? Il progetto non si deve portare avanti con l'arroganza. I sindaci se lo sono visti calato dall'alto. Serve un dialogo e serve far capire ai comuni che in qualche modo potrebbero essere “penalizzati” che avranno in cambio una sorta di “ristoro” in opere pubbliche. Fugatti, invece, ha sbagliato tutto.

 

E' solo una questione di metodo e rispetto verso le amministrazioni. Solo in questo modo si riesce assieme a trovare la migliore soluzione. Per quanto riguarda la circonvallazione non possiamo pensare di bloccarla. La direttrice nord – sud con il traforo del Brennero passa da Trento ed è un'opera che, a livello di accordi internazionali, il nostro Paese si è impegnato a realizzare.

 

Quello che è stato stabilito, però, è un tracciato sbagliato, concepito male. Spostandolo più a nord di Trento, dove ci sono numerosi capannoni dismessi, la situazione sarebbe stata diversa. Non dava fastidio a nessuno.

Non credo che si possa ora cambiare. Il Comune e la Provincia hanno le loro belle responsabilità perché non hanno informato la popolazione adeguatamente. Tutto si poteva gestire meglio.

 

La mobilità green è il futuro, il Trentino su cosa deve investire? Lei crede che sui passi di montagna si doveva arrivare ad uno stop del traffico definitivo?

Qualche giorno fa ho partecipato ad un convegno di Transdolomites. E' stato presentato uno studio sul collegamento ferroviario fra Trento e le Valli dell'Avisio. Sulla sua sostenibilità e su come sia ancora presente il tracciato. Questo funzionerebbe benissimo e sarebbe anche competitivo rispetto al traffico su strada. Potremmo pensare anche ad altri collegamenti in Trentino, tipo Rovereto – Garda. Più traffico pesante leviamo dalla strada, più respira il traffico ordinario. Le ferrovie sono importanti e vanno rivalutate e ripensate. Sui passi di montagna, oggi come oggi, ci sono due grossi interessi: da un lato l'ambiente e l'importanza di preservarlo e dall'altro la libertà di movimento. E' fondamentale, anche se molto difficile, trovare un equilibrio.

 

L'aeroporto Catullo è strategico? Il Trentino deve continuare ad investirci?

Penso che il Catullo abbia fatto poco per Trento. Lo utilizzavo per andare a Roma ma con l'arrivo delle Frecce diventa molto più comodo usare il treno. Io credo ora che il Catullo per il Trentino possa servire a piazzare qualcuno in un consiglio di amministrazione e garantirsi un piccolo premio per chi potrà decidere di mettere le proprie persone.

L'aeroporto dovrà funzionare con o senza Trento. Io lo vedo come una delle strutture provinciali che potrebbero essere dismesse.

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