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Music Arena, il S. Chiara dice ''no'' alla caparra per i concerti estivi e (nonostante i milioni) l'area è ancora inadatta. Zeni: ''Che succederà?''

Dopo i milioni, a carico dei contribuenti, spesi per il concertone di Vasco Rossi e l'organizzazione dell'ente pubblico che si era potuto permettere tangenziali usate come percorso per gli spettatori, strade chiuse, navette, parcheggi l'area oggi resta lontana da tutto, ancora non a ''norma'' sul piano della sicurezza, di difficile gestione. Eppure il 15 maggio si dovrebbe partire con i 7 concerti, annunciati da Fugatti e Bisesti, dell'estate. Zeni interroga l'Aula: ''Qual è la programmazzione?''

Di Luca Pianesi - 28 marzo 2023 - 16:44

TRENTO. Milioni di euro dei cittadini investiti per creare la Music Arena e ''battezzarla'' con un mega concerto da oltre 100mila spettatori (salvo poi accorgersi che questi numeri erano decisamente esagerati e che solo per fortuna e per la bravura delle persone presenti non è successo qualche brutto guaio e così si è ''rientrati'' su cifre più a misura parlando di 20/30mila spettatori) e ora potrebbe restare tutto lì, fermo, ''appeso'' a un'incapacità politica di fare le cose davvero preoccupante. In questi giorni, infatti, è arrivata una decisione ''sorprendente'' (come la definisce il consigliere Pd Luca Zeni in una sua interrogazione depositata oggi). ''Il Consiglio d’Amministrazione del Centro Servizi culturali “S. Chiara” di Trento - spiega il consigliere Dem Luca Zeni - ha, di fatto, sconfessato le scelte della Giunta provinciale in materia di utilizzo estivo dell’area San Vincenzo, non approvando la messa a disposizione, a carico del bilancio dell’ente, di una forte somma quale “caparra” per i concerti estivi, annunciati con grandiosa enfasi dal Presidente Fugatti, anche quale “apertura” della propria campagna elettorale, a spese della comunità''.

 

E quindi? ''Va da sé - prosegue Zeni - che il partner commerciale al quale la Provincia pare aver affidato la gestione dell’area San Vincenzo, ovvero la nota società meranese “Showtime” che dell’organizzazione di grandi eventi ha fatto la cifra della sua professionalità, si trova davanti ad una opzione non facile: o anticipa, a proprio rischio, le somme che doveva stanziare il Centro “S. Chiara”, ma non si capisce come poi queste cifre potrebbero essere “rimborsate” dall’ente pubblico senza una congrua copertura finanziaria che a tutt’oggi non esiste; oppure decide di soprassedere alle proposte estive e allora l’area San Vincenzo potrà rimanere inutilizzata per l’estate, con buona pace dei soldi fin qui investiti nella medesima''. E Zeni lancia anche una proposta, ovviamente in chiave ironica: ''Potrebbe essere affidata ai Servizi forestali affinché ne facciano un vivaio o un recinto per orsi''.

 

Quel che è certo è che quella zona necessita ancora di tantissimi interventi per la messa in sicurezza (solo pochi giorni fa il Dolomiti dava notizia dello stanziamento di 650mila euro per le recinzioni per evitare pericoli per le persone visto che a fianco corrono ferrovia e strada del Brennero) e per la fruibilità degli spazi (siamo lontani da tutto e se per Vasco Rossi la Pat si era permessa di chiudere strade, di far camminare migliaia di persone in tangenziale, di allestire a spese dei contribuenti navette e servizi di appoggio ai parcheggi adesso tutto sarebbe in capo ai privati?). Il rischio concreto è che senza importantissime garanzie, non solo economiche, da parte degli enti pubblici i privati non potranno mai replicare, anche in piccolo, quanto fatto dalla Provincia un anno fa quando aveva piegato la città e il territorio per giorni al suo concertone. E il fatto che sia già saltata la ''caparra'' del Centro Servizi culturali S. Chiara non fa ben sperare.

 

La Provincia, Fugatti e Bisesti in particolare, avevano promesso almeno 7 grandi concerti tra il 15 maggio e il 30 settembre 2023 nell'area di San Vincenzo con un pubblico pagante compreso tra 7 mila e 20 mila persone. Mancano 50 giorni al via e ad oggi nessun cantante è in programma, nessun biglietto è in vendita, nessun artista ha inserito nei suoi calendari o nei suoi tour una tappa a Trento. Il tempo è ormai davvero compresso e quanto successo con il Centro Santa Chiara rischia di essere una pietra tombale sul progetto estivo. A meno che, ancora una volta, non intervenga mamma Provincia ''in emergenza'' per salvare la faccia al presidente Fugatti che da Vasco in poi ha investito da tempo buona parte della sua reputazione sulla realizzazione di questi concerti. Fino ad oggi c'è riuscito grazie ai soldi dei trentini. In futuro chissà.   

 

Intanto Zeni ha interrogato la Giunta per chiederle se ''è a conoscenza della situazione riassunta in premessa e come giudica questa vicenda segnata da un palese scollamento fra Giunta e “governance” di un suo ente funzionale'' e ''quante e quali risorse sono state fino ad oggi spese e/o impegnate sui capitoli del bilancio provinciale al fine di rendere agibile l’area San Vincenzo per eventi estivi''.

 

Ma non è tutto, il consigliere provinciale del Pd ha chiesto anche: ''Quali programmazioni sono preventivate per la prossima estate nell’area medesima, posto che la Provincia ha chiesto al suo ente funzionale di anticipare cospicue “caparre” per opzionare gli artisti; quali impegni intercorrono, a tutt’oggi, fra la Provincia, il Centro “S. Chiara” e la società “Showtime” per la gestione estiva dell’area San Vincenzo; quali accordi sono intercorsi eventualmente con il Comune di Trento per dar seguito agli eventuali impegni di cui al precedente quesito; sulla base di quali criteri si è deciso di affidare alla società “Showtime” la realizzazione della programmazione estiva e quale rischio di impresa rimarrebbe in capo alla società stessa, nel caso del realizzarsi di una collaborazione organizzativa per tali eventi; come procede, sull’area San Vincenzo, la realizzazione dell’annunciata area sportiva a servizio del “Trento Calcio”, nonché quale progettazione complessiva si intende realizzare e con quale cronoprogramma''.

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