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Piattaforma Indaco, Spinelli: ''Il sostegno economico ci sarà solo a obiettivi raggiunti. A fine 2023 verranno espresse con chiarezza e trasparenza le valutazioni''

L'assessore chiarisce che ad oggi non è stato speso nemmeno un euro pubblico: ''La Provincia non ha assolutamente ‘contribuito con 2 milioni di euro dei contribuenti’, affermazione grave e del tutto infondata che può trovare una qualche spiegazione solo nella comprensibile volontà polemica della consigliera Maestri impegnata nel difficile tentativo di tenere in vita il Pd locale''. E ribadisce che ''i numeri conservano la loro serietà''. Ad oggi i numeri dicono che Indaco sul suo portale ha 13 produttori per 151 prodotti venduti con territori che non hanno nemmeno una proposta in vendita (come Piné e Cembra)

Di Luca Pianesi - 16 maggio 2023 - 19:21

TRENTO. ''In relazione a quanto pubblicato dal ‘Dolomiti’ sulle difficoltà del ‘Progetto Indaco’, si precisa che il suddetto progetto avrebbe previsto sostegno economico da parte della Provincia solo in caso di completamento delle attività progettuali nell’arco di un biennio e di coinvolgimento di un certo numero di operatori economici nella piattaforma”. Interviene così l'assessore alle attività produttive Achille Spinelli sulla fotografia fatta poche ore fa sul nostro quotidiano della piattaforma di e-commerce trentina.

 

Una piattaforma che ad oggi, a quasi due anni di distanza dal via dato dalla Provincia e dal suo assessorato in pompa magna, presenta 13 produttori che vendono i loro prodotti (in totale poco più di 150 con quelli artigianali che sono 7, 4 caffettiere e 3 creme). Se si va nella sezione ''territori'', poi, si scopre che addirittura ce ne sono alcuni che non hanno in vendita nemmeno un prodotto (come quello di Pinè e Cembra) ed altri che contano al massimo su due forme di formaggio (come Val di Fiemme e Primiero).

 

La consigliera del Pd Lucia Maestri ha depositato un'interrogazione al riguardo chiedendo delucidazioni sullo stato dell'arte di Indaco aggiungendo che ''questa piattaforma, che doveva garantire nei primi due anni di attività almeno tre milioni di euro di giro d’affari come aveva annunciato la Giunta provinciale all’esordio dell’iniziativa, costa, a tutt’oggi, al contribuente trentino quasi due milioni di euro che, suddivisi per i tredici produttori presenti sui siti della piattaforma stessa, produce un investimento di circa 153.000 euro a testa''. Il bando provinciale, vinto da una cordata composta da Cooperazione TrentinaDelta InformaticaSocialITRealWebTrentino Social TankShair.Tech, e Okkam (come si legge sul sito stesso del portale di e-commerce), era di 1,8 milioni di euro ma oggi l'assessore Spinelli spiega che, di fatto, queste risorse saranno elargite solo a progetto ultimato e a obiettivi centrati.

 

''Il progetto terminerà a dicembre 2023 - spiega l'assessore -. È peraltro in corso un procedimento di monitoraggio continuo dell’Amministrazione e del Comitato per la Ricerca e Innovazione di cui fa parte anche un membro nominato dalle minoranze del Consiglio Provinciale. Ricordo ancora che il Progetto Indaco è stato approvato perché il suddetto Comitato si è espresso positivamente e lo ha scelto rispetto ad un altro progetto che si era candidato. Al termine del progetto e quindi prima dell’erogazione di un solo euro verranno espresse con chiarezza e trasparenza le valutazioni sia in merito alla piattaforma, sia in merito ai risultati raggiunti''.

 

''La Provincia - aggiunge Spinelli - quindi, non ha assolutamente ‘contribuito con 2 milioni di euro dei contribuenti’, affermazione grave e del tutto infondata che può trovare una qualche spiegazione solo nella comprensibile volontà polemica della consigliera Maestri impegnata nel difficile tentativo di tenere in vita il Pd locale. Aggiungo poi da assessore allo sviluppo economico che ci tiene alla salvaguardia delle aziende del territorio, che vi è un gruppo di aziende trentine che in questo momento sta investendo di tasca propria nella realizzazione del progetto e che da interventi come quello della consigliera e del “Dolomiti” rischiano un danno economico di immagine non secondario. La campagna elettorale ha le sue disinvolte dinamiche. I numeri, invece, conservano una loro serietà''. 

 

Aggiungiamo che il chiarimento di Spinelli è importante perché nei comunicati stampa del passato, come quello del 17 dicembre 2021, si leggeva così: ''Avviato il primo giugno 2021, per una durata complessiva di 2 anni, Indaco è un progetto sostenuto con convinzione dall’Amministrazione provinciale. “Per favorire la nascita - continua Spinelli - di uno strumento tecnologicamente e scientificamente all’avanguardia, che possa rispondere da un lato alle esigenze profondamente mutate dei cittadini sul fronte degli acquisti, anche alla luce dell’accelerazione impressa dalla pandemia, e dall’altro di fornire un’occasione di crescita per le aziende del territorio e per le filiere produttive locali''''. E si aggiungeva che ''Indaco è un progetto sostenuto dalla Provincia autonoma di Trento attraverso il bando pubblicato nel luglio 2020, con il quale l’Amministrazione provinciale ha messo a disposizione un milione di euro proprio per la creazione della piattaforma online del commercio trentino''. 

 

L'ha messo a disposizione suona in maniera un po' diversa rispetto a ''il suddetto progetto avrebbe previsto sostegno economico da parte della Provincia solo in caso di completamento delle attività progettuali nell’arco di un biennio'' di oggi. Almeno si è fatta chiarezza. Con l'auspicio che la piattaforma decolli, centri i suoi obiettivi e i soldi dei contribuenti, alla fine, risultino ben investiti per la collettività.

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