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"Preoccupati per il futuro delle Dolomiti", l'associazione degli accompagnatori di media montagna aderisce alla manifestazione per dire "No" alla pista da bob

L'associazione degli accompagnatori di media montagna del Veneto aderisce alla manifestazione "pista da bob: ultima chiamata" per dire "No" alla costruzione dell'opera in vista delle Olimpiadi 2026

Pubblicato il - 20 settembre 2023 - 21:51

CORTINA. La manifestazione "pista di bob: ultima chiamata" per dire "No" alla costruzione dell'opera incassa l'adesione dell'associazione degli accompagnatori di media montagna del Veneto, una realtà che rappresenta 40 professionisti che operano nell'ambito dell'escursionismo e dell'accompagnamento in media montagna.

 

"Nel rispetto dei principi per cui è nata - dice Enrico Tirindelli, presidente dell'associazione degli accompagnatori di media montagna del Veneto - l'associazione ritiene doverosa la sua adesione attiva alla manifestazione. Come guide e accompagnatori di media montagna, siamo profondamente preoccupati per il futuro delle Dolomiti e delle loro meraviglie naturali. Territori fragili, che stanno subendo particolarmente gli impatti dei cambiamenti climatici da un lato, e quelli di strategie turistiche poco attente ai territori dall'altro".

 

 

Le associazioni ricordano l’appuntamento di domenica 24 settembre per dire "No" alla realizzazione della pista da bob progettata per le Olimpiadi invernali 2026. La manifestazione avrà inizio alle 10.30 in piazza Dibona a Cortina d’Ampezzo, con degli interventi iniziali che inquadreranno il tema e le proposte avanzate, proseguirà con un corteo in direzione Pista da Bob e si concluderà presso il limitrofo anfiteatro del Parco Giochi comunale.

 

"L’iniziativa è aperta a tutte le cittadine e a tutti i cittadini che hanno a cuore il futuro delle nostre montagne: non si spendano 120 milioni per una pista, ma per sostenere la montagna e chi ci abita con politiche sociali, sanitarie, abitative e servizi dignitosi".

 

Il dissenso al progetto, dal forte impatto ambientale e dal costo previsto di 124 milioni di euro, sta raccogliendo l’adesione di numerose associazioni e personalità. "No alla pista di bob perché è pura speculazione edilizia. Un'infrastruttura costosa, impattante sulla montagna, che ancora una volta ruba ed erode territorio e che sarà usata due tre giorni per poi venire abbandonata. È talmente ovvio da essere imbarazzante'', dice Paolo Cognetti (scrittore), mentre Alex Bellini (esploratore, divulgatore) aggiunge: ''La costruzione della pista da bob non è coerente con il principio di sostenibilità indicato nell'agenda olimpica 2020, e risulta anche palesemente contraria a quanto indicato nel dossier di candidatura. In secondo luogo sull'area dove verrà costruita la pista ci sono una serie di vincoli, eppure l'opera non sarà sottoposta a valutazione di impatto ambientale poiché i tempi sono stretti e bisogna fare in fretta. C'è infine un tema di gestione irresponsabile delle risorse economiche. La costruzione, infatti, prevede una spesa complessiva di 120 milioni di soldi pubblici che potrebbero essere risparmiati accettando l'offerta di Innsbruck. In più non va dimenticato che i costi di gestione dell'impianto sarebbero a carico del Comune di Cortina. Ciò va contro i bisogni della popolazione che chiede da tempo la ristrutturazione della piscina, del cinema e l'ammodernamento della pista ciclabile".

 

Sono molte le preoccupazione tra gli appassionati della montagna e gli amanti della natura. "Contro perché oggi in una situazione di crisi ambientale nella quale l'equilibrio dei nostri ecosistemi di montagna è sempre più vulnerabile è impensabile destinare così tanti soldi per un progetto che rischia di essere usa e getta e va a deforestare e deteriorare ulteriormente l'ambiente'', spiega Benedetta Gori (etnobotanica), quindi Martina Valmassoi (atleta) prosegue: ''124 milioni di euro per 35 persone che praticano bob e slittino sono troppi. Questa pista sarà riservata alle olimpiadi che però dureranno solo una settimana. A 168 chilometri da Cortina si trova la pista di Innsbruck che è utilizzabile, perché non andare lì? ".

 

Il giornalista Marco Albino Ferrari afferma che parteciperà "perché Zaia spera di sostenere le spese di gestione con 7.000 discese turistiche all'anno. Questo è Impossibile. Innsbruck si fermava a 1.000. E poi 40 secondi di discesa per 170 euro di biglietto, ma è davvero questo il turismo che fa bene alla montagna?"

 

Ecco alcune delle associazioni che hanno aderito alla manifestazione a cui si aggiunge l'associazione degli accompagnatori di media montagna: Libera Veneto, Club Alpino Italiano, la Commissione Interregionale Tutela Ambiente Montano Veneto Friuli Venezia Giulia, Cai centrale, Extinction Rebellion Venezia, Legambiente Veneto, Mountain wilderness, Italia Nostra sez. di Belluno, Italia Nostra Consiglio Regionale del Veneto, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Ci Sarà un Bel Clima, Protect Our Winters, The Outdoor Manifesto, Coordinamento Pace e disarmo di Belluno, Cooperativa agribiologica El Tamiso di Padova, AIAB Veneto - associazione italiana per l'agricoltura biologica del Veneti, Friday For Future sez. di Trento, Legambiente Veneto, Legambiente della Carnia-Val Canale-Canal del Ferro, Heimatpflegeverband Südtirol, Dachverband für Natur- und Umweltschutz, AVS Alpenverein (Club alpino), PPP piattaforma pro Pusteria.

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