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Pista da bob: ultima chiamata, aumentano le adesioni alla manifestazione, ci saranno anche gli accompagnatori di media montagna

L'associazione aderisce alla mobilitazione contro l'opera olimpica. "Questo progetto fa parte di un insieme di strategie che danneggino il delicato territorio delle Dolomiti. Siamo molto preoccupati per il futuro delle Dolomiti"

Pubblicato il - 21 settembre 2023 - 09:03

BELLUNO. A tre giorni dalla manifestazione, aumentano le adesioni a “Pista da bob: ultima chiamata”, la mobilitazione, in programma domenica 24 settembre alle 10.30 da piazza Dibona, contro la costrizione dell'opera a Cortina d'Ampezzo in vista delle Olimpiadi invernali 2026. Anche l'associazione degli accompagnatori di media montagna del Veneto, che rappresenta 40 membri di professionisti che operano nell'ambito dell'escursionismo e dell'accompagnamento in montagna, ha annunciato ufficialmente la propria presenza.

 

"Il progetto della pista da bob di Cortina – scrivono in una nota – ha suscitato preoccupazioni significative tra gli appassionati della montagna, gli amanti della natura e coloro che desiderano preservare l'integrità del bene Patrimonio mondiale dell'umanità Unesco. L'associazione ritiene che questo progetto faccia parte di un insieme di strategie che danneggino il delicato territorio delle Dolomiti; strategie che non vanno verso una soluzione dei problemi che le valli stanno affrontando, ma verso il loro aggravamento”.

 

Le guide e gli accompagnatori di media montagna si dicono profondamente preoccupati per il futuro delle Dolomiti e delle loro meraviglie naturali, “territori fragili – commenta Enrico Tirindelli, presidente dell'associazione, - che stanno subendo gli impatti dei cambiamenti climatici da un lato e quelli di strategie turistiche poco attente ai bisogni di territori dall'altro”.

 

Da qui l'appello lanciato ai propri membri e simpatizzanti di partecipare alla manifestazione contro la pista da bob, per dire insieme un “fermo no allo spreco di soldi pubblici e al consumo di suolo”.

 

“Non vogliamo esserci solo come oppositori – prosegue Tirindelli – ma come attori di un dialogo che deve coinvolgere tutti i portatori di interesse, con l'obiettivo di giungere ad una programmazione territoriale che sia sostenibile, sia dal punto di vista ecologico, che economico, che sociale”

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