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Guardie mediche, le minoranze: "No ai tagli". A fine mese seduta straordinaria in Provincia
L'intero fronte delle opposizioni in consiglio provinciale ha chiesto di sospendere la delibera che abbasserebbe da 150 a un centinaio le guardie mediche in Trentino. "Se ne discuta prima con i territori"

TRENTO. Tagliare le guardie mediche sul territorio provinciale? No grazie: a dirlo l'intero fronte di opposizione dell'assemblea legislativa provinciale che ha chiesto alla Giunta Rossi di sospendere l'applicazione del deliberato che taglia il numero delle guardie mediche sul territorio. L'intento è quello di "intraprendere un confronto leale e trasparente con gli amministratori locali, teso a concertare soluzioni che siano rispettose delle peculiarità dei territori e delle aspettative della popolazione".
Il testo, sottoscritto in ordine alfabetico dai consiglieri Bezzi, Borga, Bottamedi, Cia, Civettini, Degasperi, Fasanelli, Fugatti, Giovanazzi, Simoni, Viola e Zanon, spiega in premessa che i presidi territoriali delle guardie mediche subiscono con il piano di riorganizzazione appena varato una decurtazione del 30%: si passa da 33 presidi a 20 (con due sedi che diventano operative solo durante la stagione turistica), e da circa 150 guardie mediche a un centinaio.
I sindaci - scrivono i consiglieri provinciali di minoranza - riferiscono di avere appreso l'operazione da comunicazioni dell'Azienda sanitaria o tramite telefonate dai vertici del proprio distretto, "quindi senza un reale confronto e una concertazione dell'iniziativa". Si lamenta una visione non chiara in questo piano e la prospettiva di una progressiva centralizzazione della sanità, "con aumento degli accessi nei pronto soccorso principali e conseguente calo della qualità del servizio".
A fine mese, per questo, ci sarà una seduta straordinaria del consiglio provinciale. La conferenza dei capigruppo - convocata stamane dal presidente Bruno Dorigatti - l'ha fissata in calendario per martedì 27 settembre.