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Addio all'aviatore americano salvato dai partigiani a Molveno, è morto Lee Palser
Era stato trovato su un albero e salvato dai partigiani trentini dopo che si era paracadutato dall'aereo colpito dalla contraerea tedesca. E' scomparso in New Jersey negli Stati Uniti. Questa estate avrebbe ricevuto, insieme ai suoi commilitoni, la cittadinanza onoraria di Molveno

MOLVENO. E' scomparso in New Jersey (Stati Uniti) a 97 anni, Lee Palser, un aviatore americano che nel corso della seconda guerra mondiale si era rifugiato tra le grotte di Molveno. Era stato trovato su un albero e salvato dai partigiani trentini dopo che si era paracadutato dall'aereo colpito dalla contraerea tedesca.
A quasi un secolo di vita Lee Palser si è spento, prima di ricevere la cittadinanza onoraria di Molveno, insieme ai suoi quattro commilitoni salvati in quella convulsa giornata dall'azione dei partigiani. Una celebrazione che si sarebbe dovuta tenere questa estate, ma che dovrebbe andare avanti per non dimenticare quel giorno speciale per molti, ma importante per tutta la comunità.
Una storia che abbiamo raccontato tra le pagine de Il Dolomiti tra documenti ufficiali dei militari americani (Qui inchiesta completa), diari, foto, disegni e la memoria di Luca Brunetti, figlio di un protagonista di quell'avvenimento di 74 anni fa (Qui articolo), che è riuscito dopo anni di ricerca a ritrovare le grotte, che custodiscono ancora testimonianze e segreti.
Un pezzo di resistenza e resilienza trentina a fascismo e nazismo. Una storia che rivive le drammatiche ore di un bombardamento, ma soprattutto il gesto eroico di Matteo Brunetti e altri quattro partigiani dimenticati, cioè Enrico Pedrotti (detto Marco), Franco Bonatta (detto Delfo) e Celestino Donini.
Siamo in quello che sarà l'ultimo anno del conflitto mondiale. Corre il 28 agosto 1944, quando un bombardiere americano viene abbattuto dalla contraerea tedesca e precipita sul monte Paganella, in località Gaggia, sopra Andalo e Molveno.

Alle 8 di quella mattina dall'aeroporto militare anglo-americano vicino Foggia si leva in cielo uno stormo di trenta bombardieri. L'obiettivo è colpire il ponte dei Vodi, dove l'Avisio confluisce nell'Adige, un punto ritenuto strategico, tanto che quel ponte ferroviario tra il 15 dicembre 1943 e il 29 aprile 1945 subisce qualcosa come 200 bombardamenti.
Quella mattina però, intorno alle 10.30, un aereo viene però abbattuto dalla Flak, la contraerea tedesca.
Sono nove i soldati americani a paracadutarsi sulla Paganella per salvarsi dall'esplosione del velivolo: il bilancio è di quattro militari catturati e portati in Germania nei campi di concentramento come prigionieri di guerra, mentre altri quattro, aiutati dai partigiani, riescono a incamminarsi verso la Svizzera per consegnarsi alle autorità elvetiche e alla Croce Rossa internazionale.
Sempre secondo il "crash report", un soldato fu salvato dai partigiani operanti sul Brenta. Su quelle montagne, infatti, operava una rete di alpinisti e abitanti della zona antifascisti e antinazisti, eroici protagonisti della unità partigiana dell'operazione Vital.
Da una grotta sopra Molveno, infatti, erano loro a trasmettere via radio notizie cruciali per gli Alleati che riguardavano tutto l'asse dell'Adige, che all'epoca era “Zona d'Operazione Alpenvorland”, avamposto su terra italiana, in particolare tra le Dolomiti, del Terzo Reich: in questa zona si applicavano le stesse regole di ingaggio della Germania, non della Repubblica di Salò.
Lee Palser viene recuperato e portato in salvo nella grotte di osservazione delle operazioni militari, l'americano diventa parte del gruppo, prima di far rientro tra le fila degli Alleati. Ma il soldato, pur non ricordando i nomi dei suoi soccorritori, non si è mai dimenticato di quel manipolo di partigiani, decisivi per le sue sorti.