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Boom di ingressi alle Viote, Asis rilancia: "Ora serve un nuovo bacino. L'assenza di precipitazioni non può più essere una scusa"
L'ipotesi sul tavolo è quella di realizzare un laghetto in zona Rocce Rosse al servizio di Gran pista e Centro fondo. Divan: "Un'attrattiva anche per l'estate". Fruner: "Ottimi numero tra Natale e Capodanno, ma la stagione è ancora lunga"

TRENTO. La Befana si è portata via le feste natalizie e il Centro fondo Viote saluta un inizio di stagione da mille e una sciata, anzi oltre 1.500 ingressi alle piste gestite da Asis.
"Meteo e temperature - spiega Antonio Divan, presidente di Asis - ci hanno aiutato. A questo si aggiunge l'ottimo lavoro dei nostri tecnici e siamo riusciti a aprire tutti i 35 chilometri di piste in larghissimo anticipo rispetto alle ultime tre stagioni invernali. Merito alla sinergia tra il personale della nostra azienda, il battitore e la scuola italiana sci" (Qui info e piste aperte).
Dopo il boom di questo periodo, ora la località guarda fiduciosamente alla seconda parte di stagione. "Abbiamo lavorato bene - dice Nicola Fruner, direttore della scuola italiana sci fondo Viote - durante tutto l'arco delle festività e i corsi hanno visto una grande partecipazione. La stazione è già a regime tra fondo, bob, fat-bike, percorsi pedonali e quelli per le ciaspole".
Un'attività quella del fondo che presenta numerosi vantaggi in quanto è una disciplina molto sociale, economica e si può praticare a qualunque età. Una disciplina particolarmente indicata per il bassissimo rischio di infortuni, la varietà della tecnica e per il paesaggio totalmente naturale che circonda lo sciatore.
"Adesso però non ci fermiamo - prosegue il direttore - si riparte con lezioni individuali e per gruppi di perfezionamento e primo approccio (Qui info e costi). Tra le novità abbiamo il corso collettivo riservato agli adulti, senza dimenticare gare e appuntamenti di vario genere, come la Bondonail e la Nordic ski Marathon".
Insomma, le Viote si confermano una località a portata di famiglia e punto di riferimento per la disciplina dello sci nordico, mentre Asis guarda con rinnovato interesse alla realizzazione del nuovo bacino artificiale.
"Una partita - aggiunge Divan - che vede Asis, Trento Funivie e Comune sulla stessa lunghezza d'onda. Il solo bacino di Malga Mezavia non è più attuale e non risponde più alle esigenze. Questo investimento è vitale per il Bondone: le condizioni meteo non possono più essere una scusa per un'apertura sottotono. Questa opera permetterebbe a tutti di ottimizzare la produzione di neve programmata per la Gran Pista e per l'intero comparto del fondo".
Secondo le prime ipotesi il bacino dovrebbe sorgere in zona Rocce Rosse per garantire quindi una potenza di fuoco decisiva per le sorti del fondo, ma anche per la parte di sci alpino.
"Un laghetto a basso impatto ambientale - conclude Divan - che può avere una duplice valenza in quanto potrebbe rappresentare un'attrattiva anche durante l'estate".