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I richiedenti asilo lasciano l'Hotel Quercia di Rovereto. I volontari: ''Ci dispiace, con loro abbiamo fatto tanto''
I richiedenti asilo saranno spostati a Trento, alcuni negli appartamenti. Molti dovranno però interrompere il percorso di studi intrapreso a Rovereto, ricominciando da capo. La lettera dei volontari impegnati nel percorso di integrazione

ROVERETO. Dall'Hotel Quercia i richiedenti asilo se ne sono andati. Il privato che li ospitava, l'ex leghista che aveva deciso di mettere a disposizione il suo albergo di via Abetone, ha deciso di non rinnovare più il contratto. Era finito anche nel libro "Profugopoli" del giornalista Mario Giordano: "Non riuscivo a coprire le spese. Avevo già chiuso il ristorante. Se non ci fossero i profughi avrei dovuto chiudere l’albergo".
Ora ha deciso di non adeguare la struttura alle nuove esigenze normative, di rinunciare alla proroga del contratto di affitto. Il Conformi aveva subordinato il rinnovo all'avvio di lavori di riqualificazione ma fatti due conti l'albergatore ha rinunciato.
I richiedenti asilo saranno spostati a Trento, alcuni negli appartamenti. Molti dovranno però interrompere il percorso di studi intrapreso a Rovereto, ricominciando da capo. Di questo non sono solo loro a dispiacersi, anche il gruppo di volontari che gravitava attorno alla struttura.
"Desideriamo esternare il nostro dispiacere per l’inaspettato trasferimento dei ragazzi dalla residenza - scrivono alcuni volontari impegnati da tempo con i richiedenti asilo - l’effetto è quello di un repentino sradicamento dalla loro città e la loro comunità, ove oramai avevano maturato piccole consuetudini di vita quotidiana (riferimenti di luoghi, strade, amicizie, operatori , docenti e volontari) che per ogni persona sono indispensabili nella vita quotidiana".
"A noi spiace perché i ragazzi hanno manifestato impegno e rispetto nel faticoso tentativo di apprendere non solo la lingua, ma anche di capire le nostre usanze e la nostra società; hanno raggiunto progressi che ci hanno inorgoglito e talvolta commosso; hanno cominciato a fidarsi di noi aprendosi a confidenze anche private; hanno indotto noi volontari a riflessioni e stimoli di maggior conoscenza e comprensione dei loro diversi e complicati “mondi” di provenienza; hanno dimostrato sollecitudine ed interesse in attività di volontariato sociale riscuotendo importanti apprezzamenti da parte di operatori ed utenti; hanno portato allegria ed energia. Ora hanno lasciato grandi vuoti".
"Sicuramente potranno frequentare le scuole, saranno capaci di ricostruire relazioni, abitudini, impegni e svago, aiutati anche da alcuni di noi disposti ad accompagnarli in questo percorso. E sapranno ricucire questa lacerazione, perché, ce lo siamo ripetuto tanto, sono ragazzi forti e pieni di buona volontà".
"L'arrivo di richiedenti asilo è diminuito molto negli ultimi mesi ed è nelle cose la dismissione di centri come quello dell'Hotel Quercia, anche perché l'obiettivo è quello dell'integrazione e dell'indipendenza, dell'assorbimento negli appartamenti, ", afferma l'assessore Luca Zeni.
"Ricordo poi che il richiedente asilo che ha iniziato un percorso scolastico o di tirocinio a Rovereto può comunque raggiungere la città con i mezzi pubblici che, proprio per queste esigenze, può utilizzare gratuitamente".