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Stretta su rave e feste. Il prefetto di Trento Lombardi: "Useremo i droni. Controlli sulla viabilità e di tutte le forze dell'ordine"
Dopo l'episodio del rave avvenuto a Folgaria e di alcuni grandi assembramenti avvenuti senza alcun rispetto delle norme di sicurezza, il prefetto Sandro Lombardi ha delineato il quadro della situazione a margine di un focus con tutte le autorità coinvolte. "In Trentino la situazione è sotto controllo ma verso eventi del genere dobbiamo agire con la prevenzione e la repressione. In campo tutti i mezzi per evitarli"

TRENTO. Dopo le segnalazioni e i fatti avvenuti nelle ultime settimane, tra l'affollato “boat party” sul lago di Molveno, il rave organizzato su un luogo simbolo della Grande Guerra a Folgaria e gli assembramenti in città, l'attività di contrasto da parte delle autorità di ogni rischiosa possibilità di diffusione del contagio prosegue. Come da calendario, infatti, si è tenuta nella giornata di martedì 4 agosto la riunione in prefettura tra tutti gli organi competenti. L'obiettivo? Prevenire e reprimere possibili episodi analoghi.
A raccontare in dettaglio il contenuto della riunione e le azioni decise è il prefetto di Trento Sandro Lombardi, coordinatore dell'incontro e promosso su richiesta della Provincia, preoccupata per una possibile recrudescenza alimentata da feste e assembramenti svolti in maniera disinibita o comunque poco attenti al rispetto delle norme di sicurezza necessarie per frenare la pandemia.
“La riunione era già prevista da 10 giorni e nel mentre è avvenuto il fatto di Folgaria – spiega il commissario del governo a ildolomiti.it – per questo abbiamo deciso di invitare anche il sindaco del Comune interessato dal fatto Michael Rech. All'incontro c'erano i rappresentanti della questura, della polizia locale di Trento, della guardia di finanza, dei carabinieri, della protezione civile, della stradale, della postale, della forestale e della Provincia. Tutti coloro che hanno poteri nell'intervenire in situazioni come quella avvenuta a Folgaria”.
“Non è la prima volta che avvengono fatti del genere. Quest'anno due eventi analoghi sono successi in Maranza e per questo abbiamo pensato fosse necessario fare un focus sui rave party, mettendo assieme tutti i soggetti che possano agire per dare una mano. Due sono le attività che abbiamo considerato necessarie – prosegue – la prevenzione e la repressione. In primis c'è appunto l'attività preventiva, quella più complessa perché chi si incontra nei rave comunica attraverso le chat private o il dark web, dandosi appuntamento all'ultimo minuto. Bisogna intercettare queste situazioni prima che avvengano, individuando i luoghi e le tempistiche, solitamente nei fine settimana”.
“In secondo luogo la repressione: non si può usare la forza ma serve adeguatezza tra le persone presenti e le forze dell'ordine. Nel caso di Folgaria abbiamo identificato partecipanti e organizzatori. I danni, con eventi del genere, sono notevoli. Sia in termini di immagine che di fruibilità degli spazi. Le zone sono infatti frequentate da turisti e escursionisti, che non potevano passare perché era occupata anche la strada. C'è poi il danno ecologico, visto che molto volte dopo questi eventi vengono lasciati rifiuti”.
L'attività delle autorità, da questo punto di vista, presenta non poche difficoltà, anche se qualche elemento sembra aiutarle nell'evitare che fatti del genere possano ripetersi. “L'individuazione preventiva – spiega Lombardi – è difficile e noi semmai facciamo un servizio di prognosi. Molte volte gli organizzatori e partecipanti a questi rave sono come gli uccelli, tornano sempre agli stessi nidi. Noi lavoriamo sulla probabilità, quindi. L'anno scorso nel periodo di Ferragosto un rave s'era tenuto a Cles, per questo ci siamo incontrati ora visto che il fine settimana del 15-16 agosto è alle porte. Utilizzeremo i droni, tutte le apparecchiature a disposizione delle singole forze di polizia, controlleremo la viabilità”.
E per chi partecipa ad eventi come quello di Folgaria – per cui sono stati identificati tutti i partecipanti e denunciati i 9 organizzatori, tutti tra i 20 e i 23 anni – in quali reati si incorre? “Le denunce vanno dall'invasione di terreni privati agli assembramenti per il Coronavirus, passando per il possesso e lo spaccio di stupefacenti, come avvenuto in questo caso a Folgaria, dove diversi partecipanti sono stati rinvenuti con della droga. I rave party in Trentino, rispetto ad altre realtà italiane, sono sparuti. Da inizio anno ne abbiamo avuti 3, ma rimane il fatto che questi non possono avvenire”.
E sulla movida, per cui tanto si è discusso nelle scorse settimane? “Già da giugno ogni fine settimana abbiamo intensificato i controlli per il rispetto delle norme di sicurezza. E per questo devo dire un grande grazie alle forze di polizia che stanno svolgendo un'opera meritoria cercando di essere equilibrati. Nei fine settimana, ad ogni modo, mi pare che la situazione sia sotto controllo. Noto una certa forma di euforia che non tiene conto dei sacrifici fatti nel lockdown, ma non criminalizzerei i giovani. Chi partecipa agli assembramenti non è necessariamente giovane”.
“Se oggi i dati sui contagi sono confortanti è perché le misure adottate, distanziamento, mascherine e lavaggio mani, hanno funzionato – conclude Lombardi – io ad ogni modo sposo la teoria del dottor Ferro, che è tecnico e scienziato, di invitare al senso di responsabilità e non buttare i risultati ottenuti con i sacrifici. Lo dico da cittadino, padre di famiglia e rappresentante delle istituzioni”.