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Cicloturismo in Alto Adige, Ploner: "I turisti vengono fatti scendere dai treni sovraffollati, serve un urgente miglioramento dei trasporti"

Sono anni che l'Alto Adige viene venduto come il "paradiso del cicloturismo". Secondo il consigliere Alex Ploner però, i servizi di trasporto pubblico non sarebbero all'altezza della situazione: "Abbiamo ampi margini di miglioramento"

Di M.S. - 02 settembre 2021 - 12:31

BOLZANO.  Alto Adige, è il paradiso dei cicloturisti o c’è ancora da lavorare? Da anni ormai le campagne di marketing promuovono l’Alto Adige come destinazione ideale per il cicloturismo, fenomeno ampiamente cresciuto in provincia negli ultimi anni. Ciò che è rimasto fermo, però, sono i servizi di contorno, come quello di trasporto pubblico delle biciclette.

 

Il problema è stato affrontato in un’interrogazione dal consigliere regionale Alex Ploner, che scrive: “Sono un pusterese che da anni utilizza il trasporto pubblico, conosco bene il problema dei treni sovraffollati. Soprattutto in luglio e agosto, i ciclisti si aspettano di trovare posto per le loro biciclette. Vedo molto positivamente l’Alto Adige quale terra amica del cicloturismo, ma conseguentemente dobbiamo allora essere in grado di offrire agli ospiti ma anche agli altoatesini un trasporto pubblico all’altezza della situazione. 10 posti bicicletta su ogni treno sono evidentemente troppo pochi, bisogna ripensare le esigenze e agire di conseguenza, anche perché sui treni salgono spesso anche carrozzine e rimorchi per biciclette che necessitano di spazio”.

 

Per trovare possibili soluzioni si potrebbe guardare ai nostri vicini del nord. Quando è necessario, la ÖBB attacca un vagone per il trasporto di biciclette ai treni che partono da Lienz in direzione San Candido, per esempio. In Svizzera gli autobus di linea girano con un rimorchio per biciclette o con il portapacchi posteriore. Sono soluzioni abbastanza semplici che però potrebbero portare ad un cambio positivo e ad un’ulteriore accelerazione del cicloturismo nelle valli altoatesine.

 

“Una chiamata al centralino della Sta ha confermato i miei timori. I consigli che vengono dati ai ciclisti sono: prendete i treni al mattino che sono ancora semivuoti, evitate le ore di punta, aspettate il treno successivo se non ci sono abbastanza posti per le biciclette. Sono convinto che il servizio in Alto Adige abbia ampi margini di miglioramento, evidentemente. I sistemi di prenotazione tramite app e spazi aggiuntivi sui treni dovrebbero essere resi disponibili il più presto possibile così da poterci presentare davvero come una destinazione turistica amica dei ciclisti”, conclude Alex Ploner.

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