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Festa della mamma, ma non per tutte. I famigliari degli ospiti delle Rsa manifestano con le rose rosse. "Auguri madre, auguri nonna, vorrei darti un bacio"
I familiari degli ospiti delle Rsa trentine hanno manifestato pacificamente davanti le strutture di Gardolo e di Dro. "I nostri anziani vertono in gravi condizioni, sono in uno stato di decadimento avanzato, non c’è più tempo per aspettare”

TRENTO. “Auguri mamma, auguri nonna. Ti voglio dare un bacio e un abbraccio” questo il testo di un semplice cartello posto davanti la casa di riposo di Gardolo “Stella del mattino” quando, domenica 9 maggio, i familiari degli ospiti delle Rsa si sono presentati davanti ai cancelli con in mano una rosa rossa, un gesto simbolico per manifestare la propria presenza alle tante mamme e nonne, da troppo tempo nascoste dietro le porte delle strutture.

“Diciamo un netto e fermo no a distanziamento e barriere, incontri con tempi contingentati, visite e uscite a discrezione delle direzioni sanitarie delle strutture e al Green pass, letto in chiave discriminatoria, mentre diciamo sì a triage, mascherine e tampone antigenico rapido - si legge sul comunicato dell'iniziativa - per la festa della mamma noi familiari saremo davanti ai cancelli delle Rsa d'Italia con 9 rose rosse e tampone negativo per una manifestazione nazionale”.

Rsa_unite, il gruppo composto dai familiari trentini si è così unito all’iniziativa, presentandosi davanti la struttura “Stella del mattino” di Gardolo e “Residenza Molino” di Dro per onorare a distanza una festa, che per il secondo anno consecutivo, viene ancora impedita.
“Le recenti disposizioni hanno previsto delle aperture anche in Trentino, ma sempre contingentate - afferma un familiare - dopo tutto questo tempo lontani, però, non ci basta più. I nostri anziani vertono in gravi condizioni, sono in uno stato di decadimento avanzato, non c’è più tempo per aspettare”.
Presenti alla manifestazione pacifica una trentina di familiari con rose rosse e cartelli, il consigliere di onda civica Filippo Degasperi e l’autore Renzo Maria Grosselli.