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"Non servono occhi per un'esistenza degna d'essere vissuta", la storia di Marley, pastore tedesco cieco: "Sogniamo di portarlo in Trentino fra le montagne che amiamo"

La storia di Marley è quella di un cane non vedente che conduce "una vita normale". Dopo innumerevoli avventure, il sogno ora è quello di poter visitare anche il Trentino 

Di Sara De Pascale - 07 novembre 2022 - 12:30

PISA. "Marley è cieco, ma non servono occhi per un'esistenza degna d'essere vissuta". Di questo, ne è convinta Carlotta, proprietaria di un pastore tedesco non vedente molto conosciuto sui social (su Facebook si è conquistato l'affetto di oltre 100mila followers), entrato nella vita della donna e del marito Marco soltanto 3 anni fa: "Lo abbiamo adottato senza pensarci due volte - anticipa Carlotta a Il Dolomiti -. Ci ha arricchito la vita".

 

"Corre, gioca con la palla e addirittura salta i fossati: a Marley non manca proprio nulla". É questo quanto si può raccontare a distanza di lungo tempo trascorso insieme, colmo di avventure accanto "al nostro supercane. - sottolinea Carlotta -. Nel 2019 avevo trovavo un annuncio dedicato a lui e alla sorellina Asia sui social: i due si trovavano nel canile di Bari, abbandonati poiché nati ciechi - ricorda -. Io e mio marito non ci abbiamo pensato due volte e abbiamo deciso di adottare il maschietto, poiché fra i due era quello più in difficoltà. Aveva circa sei mesi e pesava 7 chili mentre Asia era il doppio di lui e non lo lasciava mangiare. Poco dopo, grazie a una staffetta è arrivato da noi, in Provincia di Pisa".

 

Prima dell'arrivo del cucciolo, i due si sono "informati un po' - racconta la padrona -. Non abbiamo mai nutrito nessun tipo di ansia o paura in merito alla sua cecità ma volevamo sapere come approcciarci al meglio. Abbiamo così contattato veterinari e educatori, tra i quali anche alcuni personaggi molto famosi - sottolinea Carlotta -. Mi spiace dire però che abbiamo ricevuto 'porte in faccia' da tutti, con tanto di esperti che ci 'allertavano', rendendoci consapevoli del fatto che, a detta loro, un cane cieco non avrebbe mai saltato né avrebbe mai corso ma soltanto 'girato in tondo', limitandoci. Gli unici 'pali fra le ruote', invece, sono state le loro parole".  

 

Arrivato a casa di Marco e Carlotta, Marley è stato accolto "come un cane normale ma con qualche accorgimento: consigli (messi in pratica ndr) dati un'esperta educatrice di cani non vedenti, che ci aveva detto di dotarci di bracciali con campanelli da mettere alle caviglie per aiutare Marley a seguirci - spiega -. Non sono mai stati necessari. Dopo un paio di giorni ci siamo accorti che era perfettamente autonomo e quasi infastidito dai campanelli, così li abbiamo tolti, comprendendo fin dal principio quanto fosse in grado di muoversi senza problemi".

 

Abituato "a tutti i tipi di rumore, tanto che ad oggi non paura nemmeno dei fuochi d'artificio, Marley ha sempre vissuto le giornate come un cane qualsiasi: la differenza, rispetto agli altri, è che il suo è un mondo fatto di suoni. Abbiamo provato a lanciargli la prima palla: ha corso ed è andato a riprenderla senza problemi - confessa Carlotta -. Gli abbiamo poi insegnato a saltare i fossati: le prime volte mettendoci al di là della buca facendogli sentire la nostra voce e poi lasciandolo fare. Oggi Marley, quando incontra un ostacolo lo annusa e è perfettamente in grado di schivarlo o saltarlo da solo". 

Dalla quotidianità condivisa "accanto al nostro gatto che adora e al quale continuamente cerca di strappare qualche bacio o coccola", si è poi passati "ai primi viaggi insieme, fra le gite in metropolitana a Milano ai tour in barca a vela, dalla quale Marley si tuffava senza problemi, tornando indietro a nuoto senza nessun tipo di ausilio", precisa la proprietaria. 

Il sogno? "Dopo aver fatto esperienza insieme della città e del mare vorremmo portarlo in montagna, cosa che a causa del Covid non siamo ancora riusciti a fare. Io e Marco siamo sempre stati grandi appassionati delle vacanze in quota e quest'anno, accanto a Marley, vorremo andare in Trentino o in Alto Adige". Un sogno che "se non vi saranno impedimenti, sicuramente realizzeremo: non vediamo l'ora". 

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