
Tra l’impero e la costruzione del totalitarismo: il [...]

Flixbus potenzia le sue tratte con Trento e Rovereto per [...]

Giornata della api, insostituibili amiche delle natura e [...]

Giovani e sicurezza in bici: Itas lancia un nuovo [...]

Tutto pronto per il Festival della canzone europea: sul [...]

Lampade soggiorno: idee e spunti

''Il ritiro del ritorno alla normalità'', il Napoli [...]

La città di Trento si prepara alle Feste Vigiliane con [...]

Gli studenti ai presidi: "Sostituite i distributori di [...]

Un anno senza Franco Battiato, il ricordo di Pietro [...]
Un gigantesco fallo in pietra ai piedi dei Lavini di Marco (LE FOTO): ecco le sculture abbandonate di Zodiaco 2000
La serie di sculture è stata realizzata a partire dal 1999 dall’artista roveretano Bruno Baroncini, scomparso nella Città della quercia nel 2015: il grande ciclo doveva rappresentare tutti i 12 segni zodiacali con al centro, a rappresentare la potenza creativa, un enorme fallo in pietra alto circa 2 metri. Alla fine però, scoraggiato dalle discussioni nate intorno all’opera e da diversi atti di vandalismo, Baroncini ha abbandonato il progetto che oggi, più di 20 anni dopo, è ancora lasciato a sé stesso

ROVERETO. È l’opera più conosciuta e forse più rappresentativa (sicuramente la più controversa) di Bruno Baroncini, artista roveretano scomparso nelle Città della quercia nel 2015, ma dopo più di 20 anni Zodiaco 2000 è ancora lasciato a sé stesso. La vegetazione ormai copre buona parte delle sculture del ciclo di opere, realizzato a partire dal 1999 da Baroncini su un terreno ai piedi dei Lavini di Marco messo a disposizione da un suo ammiratore, che doveva riprodurre i 12 segni zodiacali partendo dalle rocce della ruina dantesca, con al centro un enorme fallo di pietra alto oltre 2 metri che erompe dal suolo.
Nelle intenzioni di Baroncini, il membro doveva rappresentare la forza della creatività del sole, una sorta di inno alla vita. La natura controversa dell’opera però portò a diversi atti vandalici e al definitivo abbandono del progetto da parte dell’artista, che ha quindi lasciato incompiuto Zodiaco 2000. Ad oltre 20 anni di distanza però, le sculture oggi sono ancora lì, abbandonate a loro stesse e in attesa di un possibile recupero che, chissà, potrebbe portare anche ad un’apertura al pubblico dell’area.

“Abbiamo chiesta alla circoscrizione di effettuare un approfondimento – spiega in merito Micol Cossali, assessora comunale alla Cultura, creatività giovanile e innovazione – ma essendo appunto un’area privata bisognerà capire come e quando sarà possibile un eventuale intervento in zona”.
Oltre al fallo al centro, sono molte le sculture ‘uniche’ presenti in Zodiaco 2000, a partire da un Dante rappresentato con due imponenti corna per simboleggiare il Capricorno fino alle due figure sedute a guardarsi sotto una sorta di ‘tempietto’ che potrebbero rappresentare i Gemelli. In contrapposizione al pene poi (la potenza creativa del sole) doveva essere realizzata una ‘luna’, contenente una vagina nell’atto del parto. Come detto però, il ciclo di sculture non è mai stato ultimato e oggi la vegetazione sta coprendo buona parte delle opere, ormai lasciate a sé stesse e purtroppo cadute nel dimenticatoio.