"Non hai fame, sei solo annoiata", sui social la denuncia contro le 'mamme mandorla'. L’esperta: "Proteste necessarie per uscire da un pericoloso gioco al massacro"
Su Tik Tok 'impazzano' video con l'hashtag "almond mom" che mostrano frigoriferi e dispense vuote, o ancora case abitate da cibi rigorosamente senza grassi. "Non hai fame, sei solo annoiata: vai ad allenarti", o ancora, "Hai mangiato 6 ore fa, come fai ad essere ancora affamata?": sono queste le frasi tipiche delle 'mamme mandorla' che, ossessionate dall'alimentazione e dall'esercizio fisico, "tentano di proiettare sulle figlie i propri desideri", trasmettendo un "messaggio patologico"

TRENTO. "Ho scoperto a 12 anni che nella pasta ci andava il sale e che si poteva usare un intero barattolino di sugo e non solo la forchetta sporcata". È solo una delle tante denunce che su Tik Tok vengono raggruppate sotto l'hashtag "almond mom" (mamma mandorla ndr), un'espressione che sebbene possa richiamare in qualche modo alla tenerezza materna in realtà cela un fenomeno pericolosissimo, "reso ‘visibile’ grazie a figlie che ora hanno deciso di lanciare un grido", anticipa Roberta Bommassar, presidente dell'Ordine degli psicologi di Trento.
Sono video di frigoriferi e dispense vuote, o ancora di case abitate da cibi rigorosamente senza grassi. "Non hai fame, sei solo annoiata: vai ad allenarti", o ancora, "Hai mangiato 6 ore fa, come fai ad essere ancora affamata? Mastica una mandorla": sono queste le frasi tipiche delle 'almond moms', ossessionate dall'alimentazione e dall'esercizio fisico, così battezzate dalle tante giovani donne che stanno utilizzando i social per denunciare: "Queste figlie stanno esprimendo con grande forza e a gran voce la loro protesta rispetto a un comportamento lesivo della propria libertà", sottolinea l'esperta.
Alcune adolescenti hanno infatti deciso di raccontare le loro madri ‘mandorla’, imitandole mentre ripetono ossessivamente quanto le figlie avrebbero bisogno di fare sport o di iniziare una dieta o ancora di ridurre le porzioni di cibo: "Queste ragazze stanno utilizzando positivamente i social, condividendo il loro vissuto, facendo gruppo e divenendo collante per un grido che punta a rendere tutti consapevoli di quanto alcuni atteggiamenti e scelte educative possano risultare pericolosi".
Se da un lato stanno quindi quelle adolescenti che si ‘ribellano’, dall’altra stanno invece le madri, "nelle cui teste non esiste il riconoscimento che le figlie hanno un'identità separata dalla loro", prosegue Bommassar nell'analisi. Il compito che i genitori hanno nella fase adolescenziale dei figli dovrebbe essere "quello di lasciarli andare, accettando che questi possano fare delle scelte anche diverse dalle proprie". Certamente, si spera sempre mettendo a frutto (e in pratica) valori positivi.
Nel caso delle 'mamme mandorla', "parliamo di genitori che trattano i figli come estensione di sé, proiettando su di loro i propri desideri e realizzando poi in maniera concreta questa proiezione ad esempio svuotando il frigo". Quando i valori trasmessi da mamme e papà contengono "messaggi patologici, ci troviamo di fronte a una situazione seria che merita d'essere presa in considerazione - fa notare la psicologa -. Qual è l'unico modo per uscirne? Protestare, parlarne su internet magari dando anche un nome al fenomeno per poterlo identificare", come è stato fatto nel caso delle 'almond moms'.
"A fronte delle tante ragazze che protestano, tuttavia - conclude Bommassar - dobbiamo chiederci quante altre siano invece le giovani che interpretano il ruolo che le madri hanno dato loro, divenendo a loro volta delle donne con profondi disturbi psicologici: un gioco al massacro, pericolosissimo per la salute mentale di entrambe".