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Servizio disabili, ok per La Ruota e Vales. Cta e Tundo (che ha già presentato ricorso) interessate agli scuolabus
Il servizio disabili assegnato alle realtà trentine per circa 6,5 milioni di euro. La cifra di gestione dello scuolabus è di circa 21 milioni di euro per dodici mesi. Intanto dopo il Consiglio di Stato, anche il Tar di Trento boccia i ricorsi dell'azienda leccese sul requisito degli 800 metri

TRENTO. Inizia a prendere forma l'organizzazione dei trasporti in Provincia. Si inizia da una prima certezza, il bando da 6,5 milioni di euro per la gestione del servizio disabili per i prossimi 3 anni scolastici con facoltà di rinnovo per il 2020/2021 è stato affidato alle cooperative La Ruota e da Coop Vales.
L'offerta economica e tecnica delle realtà provinciali ha superato quella di Tundo, il colosso leccese che sta provando a sbarcare anche sul mercato trentino.
In ballo anche il bando per il servizio Scuolabus. La cifra di gestione è di circa 21 milioni di euro per dodici mesi per un bando che cerca di trovare una prima soluzione e assicurare la continuità di questo servizio essenziale in Trentino. Una soluzione almeno in vista del prossimo anno scolastico. In questo caso sono arrivate due manifestazioni di interesse, quella del Consorzio trentino autonoleggiatori e quella, ancora una volta, di Tundo.
E' la terza puntata per questo bando tormentato. La vicenda è ormai nota: l'anno scorso Cta aveva partecipato alla gara come unica concorrente, ma era riuscita a presentare, tra i suoi consorziati, due autonoleggiatori con precedenti penali (il primo per aver omesso il versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali, il secondo per guida in stato di ebbrezza, ndr) annullando il bando e 'perdendo', per colpe proprie, la prima fideiussione da 1 milione e 675 mila euro (salvo poi presentare ricorso, prima al Tar, che gliel'ha respinto e poi al Consiglio di Stato che deve ancora pronunciarsi) e l'affidamento per circa 80 milioni di euro.
La Provincia era riuscita a correre ai ripari, affidando al Consorzio Trentino Autonoleggiatori, tramite procedura negoziata e incarico diretto, un servizio essenziale in Trentino. Il tutto in attesa del nuovo bando che è arrivato nella scorsa primavera.
In aprile si è tenuta infatti la seconda puntata, ma la seduta era andata deserta. Cta non era riuscita a trovare in tempo l'appoggio delle banche per la fideiussione da 1 milione e 675 mila euro necessaria per partecipare all'appalto, mentre l'unica offerta effettivamente arrivata sui tavoli provinciali, il plico presentato dall'impresa Tundo Vincenzo di Tollino in provincia di Lecce, mancava di un requisito fondamentale, quello di aver svolto negli ultimi tre anni un servizio scolastico non di linea per un'utenza complessiva di 2.000 alunni in comuni residenti ad un'altitudine superiore agli 800 metri (Qui articolo).
Il requisito degli 800 metri è presente anche in questo bando e Tundo ha già presentato manifestazione interesse, così come il ricorso agli organi di Stato perché ritiene questo punto escludente. L'azienda leccese ha però già ricevuto due pareri negativi in merito e le sentenze riguardano le azioni intraprese sul secondo bando: giovedì 6 luglio il Consiglio di Stato ha rigettato l'istanza (Qui sentenza), mentre il 21 luglio è stato il Tar di Trento a cassare questa richiesta (Qui sentenza).
"Questo criterio - spiega Roberto Andreatta, dirigente dirigente del Servizio Trasporti Pubblici della Provincia - è legittimo e dunque la Provincia si attiva immediatamente ad interloquire con Cta per avere dal medesimo la conferma di disponibilità e la sua migliore offerta economica per l'esercizio del servizio a partire dal primo settembre e sino al 31 agosto 2018".
Un requisito che però manca nel bando del servizio disabili: "E' un servizio diverso - commenta il dirigente - in quanto la maggior parte dell'utenza si trova nel centri urbani più grandi e quindi non si ritiene necessario inserire questo criterio degli 800 metri. Questo requisito è per noi fondamentale per avere quella garanzia di qualità non solo economica, ma anche dal punto di vista tecnico".
Via libera quindi al requisito che chiede di aver svolto, nel triennio precedente la data di pubblicazione del bando, servizi analoghi per un importo complessivo di 8 milioni di euro (cumulabile in caso di a.t.i. e consorzi, fermo restando che il capogruppo deve possedere il requisito della misura minima del 50%) e aver prestato servizi di trasporto scolastico non di linea a beneficio complessivo di almeno 2.000 alunni residenti ad altitudine superiore agli 800 metri, senza dimenticare i servizi per portatori di handicap con impiego complessivo di almeno 40 mezzi attrezzati con pedana.
"Queste sentenze - evidenzia Andreatta - valorizzano come il tema degli 800 metri non sia riducibile semplicemente alla guida con catene da neve o pneumatici appositi, cosa che potrebbe effettivamente indurre ad una assimilazione con il servizio skibus, ma alla specifica tipologia della viabilità, che esce dagli assi viari principali, provinciali o comunali, e si concentra in strade marginali e di minore rilievo, che implicano un'esperienza non solo in capo all'autista, ma anche soprattutto all'azienda responsabile di mettere a disposizione dell'autista mezzi adatti alla viabilità stessa per scongiurare ogni rischio".
Un requisito per garantire una maggiore sicurezza per l'utenza: "Abbiamo tenuto conto - conclude Andreatta - che si tratta molto spesso di viabilità che si inerpica lungo strade di montagna a una sola carreggiata per raggiungere masi o località isolate, spesso privi di parapetto di protezione e pertanto che necessitano di accortezze e cautele che solo un'impresa che abbia maturato questo tipo specifico di esperienza è in grado di affrontare in termini organizzativi e di predisposizione degli autisti. Discorso ben diverso rispetto alla viabilità dei servizi skibus e dei servizi disabili che si concentrano soprattutto nelle aree e quindi sulla viabilità di fondovalle, che ha naturalmente e evidentemente presenta caratteristiche geometriche, pendenza e curvatura diverse".