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'Vi racconto il miracolo Delta Despar Trentino'. Dopo la storica salvezza in serie A1, con la squadra più giovane del campionato, il coach gialloblù Matteo Bertini si 'confessa'
Senza atlete straniere nell'organico e all'esordio assoluto in categoria, la "matricola" trentina ha chiuso il discorso salvezza con quattro giornate d'anticipo. Da mercoledì un altro tour de force e poi sarà tempo di pensare ai quarti di finale di Coppa Italia e ai playoff, un traguardo impensabile alla vigilia della stagione

TRENTO. Over the top. Oltre i limiti. Con la capacità di soffrire, adattarsi, fermarsi e poi ripartire per dare l'ultimo scossone al campionato e conquistare una salvezza che, per la Despar Delta Trentino, vale quanto la conquista di una Champions League.
Le gialloblù saranno al via del campionato di serie A1 anche nella prossima stagione. Con cinque giornate - mica una, eh - d'anticipo la truppa tutta italiana guidata da Matteo Bertini ha "blindato" la categoria e, adesso, è pronta a regalarsi un super finale di annata. Senza pressioni e con la leggerezza di chi ha già compiuto un'impresa che, alla vigilia del torneo, nessuno avrebbe pronosticato.
Anzi, a dire la verità, la squadra del capoluogo, la prima nella storia dello sport trentino ad affrontare il massimo torneo femminile di pallavolo, era indicata da tutti gli addetti ai lavori quale "vittima sacrificale" designata in chiave retrocessione.
"È vero - conferma coach Matteo Bertini -, tutti dicevano che avremmo vinto pochissime partite e saremmo retrocessi senza possibilità quasi nemmeno di giocarcela. L'ultimo posto sembrava essere già stato assegnato e, invece, abbiamo realizzato un'opera d'arte, lavorando sodo, giorno dopo giorno e andando oltre i nostri limiti. Tutte le ragazze - sottolineo tutte - sono cresciute in maniera esponenziale e hanno saputo tirare fuori quel qualcosa in più che ci ha permesso di raccogliere risultati incredibili nel campionato che, come noto, è il più difficile del mondo"
Quando ha capito che, sicuramente, sareste rimaste in serie A1? Domenica, nel momento della matematica certezza o prima?
Devo essere sincero? Dopo la vittoria per 3 a 2 a Brescia a metà dicembre, alla prima giornata del girone di ritorno. Non voglio peccare di presunzione, ma in quel momento ho realizzato che, veramente, eravamo ad un passo dall'obiettivo e solamente una "catastrofe" sportiva ci avrebbe impedito di conquistare la salvezza. Il successo al tie break di giovedì scorso contro Casalmaggiore ha rappresentato la ciliegina sulla torta e poi è arrivato anche il conforto dell'aritmetica, nonostante la sconfitta contro il Bisonte Firenze. Io, se devo essere sincero, mi sentivo salvo già da qualche settimana, visto che il calendario di Brescia era oltremodo impegnativo.
Dopo la sfida contro Brescia, però, avete dovuto fare i conti con mille difficoltà. Praticamente tutta la squadra ha dovuto fermarsi causa Covid-19 e, l'abbiamo visto, il ritorno in campo è stato complicatissimo.
Ah quello è stato un "uragano" che, però, non ci ha abbattuto. Anzi, nelle difficoltà ci siamo ulteriormente compattate, senza perdere di vista quello che era il nostro obiettivo. Di sicuro, dal punto di vista fisico, ci siamo trovate in enorme difficoltà nel post Covid-19 e adesso stiamo pagando dazio dopo gli sforzi dell'ultimo periodo. Le ragazze sono stanchissime e, infatti, oggi (lunedì, ndr) ho concesso loro un giorno di libertà pur giocando già mercoledì contro Chieri. È stato un ulteriore ostacolo, che però abbiamo superato benissimo, dimostrando anche un'enorme forza mentale.
La vostra è stata un'impresa colossale: roster giovane, senza straniere e con atlete che avevano pochissima esperienza in categoria. Anzi, diciamola tutta: metà squadra la serie A1 l'aveva vista con il binocolo.
Abbiamo fatto di necessità virtù, dando alle ragazze un'opportunità che, da nessun'altra parte, avrebbero avuto. E loro hanno ripagato la fiducia della società e dello staff con una disponibilità incredibile in palestra, un impegno dal primo all'ultimo giorno. E i risultati si sono visti. Il primo giorno di ritiro, il 15 luglio 2020, ho detto alle ragazze che per centrare l'obiettivo tutti, io per primo, avremmo dovuto andare oltre i nostri limite. E combattare su ogni palla di ogni set di ogni gara. Come se tutti fossero l'ultimo di una finale Olimpica.
E adesso?
Ora ci attende un altro tour de force visto che, nei prossimi 18 giorni, affronteremo altre cinque gare. Cercheremo di arrivare pronti all'appuntamento del 10 marzo, quando saremo di scena a Chieri per la gara "secca" valevole per i quarti di finale di Coppa Italia. Poi penseremo ai playoff, ai quali ci presenteremo con l'obiettivo di superare il primo turno, senza avere nulla da perdere. Per farlo dovremo lavorare molto dal punto di vista fisico e, soprattutto, in maniera molto attenta, senza alcuna forzatura. Lo ripeto: le ragazze sono stanche e il rischio è che possano farsi male. E questo dobbiamo assolutamente evitarlo.
Contro Chieri, mercoledì, Scandicci, Bergamo e Perugia farà un massiccio turnover, per quanto l'organico glielo consente?
Sicuramente sì, anche se il roster non è molto "lungo". L'infortunio occorso a Fondriest è abbastanza serio e, dunque, in posto 3 non potremo effettuare alcuna turnazione, visto che in rosa ci sono solamente altre due centrali (Furlan e Pizzolato, ndr), mentre per tutte le altre giocatrici ci saranno certamente anche alcuni turni di riposo. Sono assolutamente tranquillo, visto che, nel corso della stagione, tutte le ragazze hanno risposto "presente" quando sono state chiamate in causa. Io sono felice, anzi strafelice, della crescita uniforme di tutto il gruppo. E chi arrivava dalla B1, non dimentichiamocelo, ha dovuto compiere un doppio salto nella stagione più difficile della storia.
Matteo Bertini sarà l'allenatore della Delta Despar Trentino anche nella prossima stagione?
Al 90% sì. La mia volontà è quella di restare, perché a Trento mi trovo benissimo con la società, la squadra, l'ambiente e la città è meravigliosa. La volontà del club è quella di continuare a lavorare assieme e in tal senso abbiamo già avuto modo di confrontarci. Dunque, non dovrebbero esserci problemi, ma non è il momento di parlare del futuro troppo lontano, perché non sarebbe corretto farlo. C'è una stagione da completare e poi vogliamo giocarci al massimo le nostre carte nei quarti di Coppa e nei playoff. Penso che raggiungere la final four da neopromossa sarebbe un risultato semplicemente pazzesco e impreziosirebbe ulteriormente la nostra avventura. Servirà un'impresa clamorosa, ma sono certo che, al termine della sfida contro Chieri, indipendentemente dal risultato che maturerà, usciremo dal campo a testa altissima.