Funivia Tires-Malga Frommer, stanziati altri 9,5 milioni. Le associazioni ambientaliste: “Uno schiaffo all’ambiente. Per rifare i sentieri i soldi non si trovavano”
Nove associazioni ambientaliste altoatesine hanno espresso il loro disappunto per il finanziamento della Funivia Tires-Malga Frommer, ai piedi del Catinaccio. Con una delibera di novembre sono stati stanziati dalla Provincia di Bolzano altri 9,5 milioni di euro: un’opera che finora ha ricevuto un totale di 11,3 milioni di euro. Ma la Provincia sembra non avere fondi per sistemare i sentieri altoatesini

TIRES (BZ). “È stato uno schiaffo pesante non solo all’ambiente ma anche e soprattutto alle cittadine e ai cittadini dell’Alto Adige- Sudtirol e alle categorie imprenditoriali diverse da impiantisti e singoli albergatori”: è questo il commento del comunicato firmato da nove associazioni ambientaliste sudtirolesi contrarie al finanziamento della funivia che collegherebbe Tires a Malga Frommer, ai piedi del Catinaccio. Il problema? Tanti soldi pubblici spesi a vantaggio di pochi privati.
Con l’ultima delibera della Provincia di Bolzano infatti sono stati stanziati altri 9,5 milioni di euro per il completamento dell’opera; cifra che si aggiunge a 1,8 milioni già assegnati nel 2020 per un totale di 11,3 milioni, a fronte di un investimento complessivo di 15,8 milioni, “il contributo finora equivale al 75% circa”.
“Non è un’opera sostenibile – sostiene il presidente del Cai Alto Adige Carlo Alberto Zanella – la strada da Tires o dal passo Nigra non è trafficata, si parla di un totale mille posti letto a Tires e solo per la stagione estiva. In inverno invece non c’è attrattiva sciistica, non ci sono le piste. Non c’è un movimento che possa giustificare il finanziamento di quest’opera”. Infatti per andare a sciare sugli impianti di Carezza “la strada più comune da percorrere è quella per la Val d’Ega”.
La Giunta ha motivato questa scelta per favorire la mobilità sostenibile sulla strada del passo Nigra, ridurre i tempi di viaggio tra Tires e Nova Levante e consentire l’accesso al lago di Carezza da Tires: “Le strade dal passo Nigra però non sono trafficate - sostiene Zanella - non c’è questo tipo di problema”. Dal punto di vista paesaggistico il territorio verrebbe deturpato dai piloni metallici, alti diverse decine di metri.
Come riporta il comunicato: “A dimostrazione del fatto che l’impianto non funge da elemento di calmierazione del traffico, ma al contrario lo farà aumentare, il Comune di Tires ha già approvato con propria delibera n. 34 del 15.09.21 la trasformazione di 2553 metri quadrati di bosco (in un contesto peraltro già sfregiato da Vaia) in area di parcheggio”. Sono avvenuti più volte quindi tagli di alberi, “giustificati prima per permettere alla fune della funivia di passare, poi per creare il parcheggio”, dichiara il presidente.
Il nuovo impianto sarà pronto per il 15 gennaio del prossimo anno e trasporterà in otto minuti 60 persone da San Cipriano in quota. A quanto pare però “porterà vantaggi economici esclusivamente alla Tierser Seilbahn e ad alcuni albergatori di Tires e di Nova Levante, quindi i benefici rimarranno nelle tasche di pochi”. La funivia quindi non sembra essere destinata “né per i cittadini né per gli abitanti di Tires”.
Eppure la Provincia di Bolzano sembra essere a corto di soldi per sistemare i sentieri, che in Alto Adige sono in gestione a diversi enti. Il Cai aveva già fatto richiesta lo scorso anno per il Sentiero dei Camosci del Monte Roen: “I sentieri sono il nostro oro – prosegue - siamo riusciti a tenere aperto il Sentiero dei Camosci con dei fondi privati. Non c’erano fondi della Provincia, ma si parlava di 5mila euro”. Anche quest’anno per sistemare la ferrata del Monte Roen erano stati chiesti 1100 euro per la messa a punto, “ma i fondi provinciali non c’erano nemmeno questa volta”.
Il turismo in montagna negli ultimi anni, soprattutto dopo l’arrivo della pandemia sembrerebbe essere cambiato: “È il turista che si deve adeguare alla montagna, non viceversa”. Il Cai, insieme alle altre associazioni, propone un turismo più sostenibile: “Meno impianti, ma investimenti più mirati – conclude – anche solo per la stagione estiva, chiusura dei passi per i veicoli a motore per i turisti, sconti sugli impianti e piuttosto potenziamento dei mezzi pubblici”.
Le associazioni firmatarie che si sono pronunciate contrarie al finanziamento dell’opera sono Avs Südtirol, Cai Alto Adige, Dachverband für Natur- und Umweltschutz in Südtirol, Heimatpflegeverband Südtirol, Lia da Mont, Lia per Natura y Usanzes, Mountain Wilderness, Nosc Cunfin e Wwf.