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Salvataggio degli anfibi, i volontari proteggono la migrazione (FOTO): ''Transitano a migliaia, senza barriere verrebbero schiacciati e decimati dalle auto''

Terminato l'inverno, gli anfibi tentano di scendere dal bosco e attraversano la strada per raggiungere gli stagni, ma rischiano di finire schiacciati dalle auto. Dal 2017 il gruppo Salvanfibi interviene per proteggere la migrazione: "Importantissimo per l'equilibrio ecologico"

Di Valentina Ciprian - 14 marzo 2023 - 21:07

LENTIAI. Barriere di mezzo chilometro e secchi, volontari in azione per proteggere gli anfibi, un tassello fondamentale dell’ecosistema terrestre e acquatico: rane, rospi, tritoni e salamandre sono creature vitali per l’equilibrio ecologico. Eppure sono sempre più minacciati dal cambiamento climatico (che provoca lunghi periodi di siccità), dall'inquinamento (ad esempio quello dovuto ai pesticidi) e dalla perdita di habitat (causata dalla cementificazione). Un altro fattore che mette a rischio la loro sopravvivenza è la presenza di strade nei loro tratti di migrazione.

 

Lungo la strada provinciale 1 bis, ad esempio, al termine dell’inverno gli anfibi tentano di scendere dal bosco per raggiungere gli stagni accanto al Piave dove depongono le uova per poi fare il percorso inverso al ritorno, ma rischiano di finire schiacciati dalle auto. Ecco perché, nel 2017, è nato il gruppo Salvanfibi Molinello, formato da volontari che si occupano proprio di tutelare questi animali in una fase così delicata e salvarli dalla morte certa sull’asfalto.

 

“Il nostro obiettivo, oltre a proteggere gli individui adulti, è fare in modo che possano continuare a riprodursi e ad esserci in quelle zone dove la loro sopravvivenza è messa in pericolo”, afferma Isabella Paganin, referente del gruppo Salvanfibi Molinello, attivo nell’omonima frazione di Borgo Valbelluna.

“Tra il bosco e gli stagni c’è la strada, molto trafficata. Una volta deposte le uova gli anfibi tornano indietro, quindi rischiano per due volte lo schiacciamento - spiega Paganin - e spesso quello che succedeva è che se non venivano schiacciati all'andata quasi sicuramente purtroppo non sopravvivevano al ritorno". Per questo i volontari intervengono posizionando apposite barriere e, ogni sera, aiutando gli anfibi ad attraversare la strada, trasportandoli nei secchi.

In zona, la migrazione degli anfibi solitamente comincia a marzo e termina a metà maggio, ma dipende dalle annate e dal clima. “In questo periodo di tempo noi volontari andiamo a posizionare delle barriere sia di andata che di ritorno - prosegue Paganin -. A inizio marzo abbiamo messo quelle per accogliere le andate e per fare in modo che gli anfibi non si riversino in strada. In questi giorni ci stiamo organizzando per metterle dall’altra parte, per far sì che non finiscano in strada lungo il ritorno verso il bosco. A fine migrazione togliamo le barriere e le mettiamo via per l'anno successivo”.

Le barriere servono per convogliare gli anfibi nei due sottopassaggi esistenti nei cinquecento metri di tratta di competenza. Però non sono infallibili perché, per funzionare bene, i passaggi sotto alla strada dovrebbero essere di più.

Ecco quindi che ancora una volta risulta preziosa la presenza dei volontari, che spiegano: “La barriera è lunga mezzo chilometro all'andata e altrettanto al ritorno e quindi gli anfibi che si trovano nel mezzo hanno un tratto di strada molto lungo per raggiungere il sottopassaggio. Per questo, nelle serate di pioggia e di particolare umidità scendiamo con guanti, torcia e giubbotto catarifrangente e li mettiamo nei secchi per portarli da una parte all’altra della strada o sotto i tunnel esistenti. Gli diamo una mano, diciamo. Facciamo turni in modo che le sere siano coperte. Anche se detto così non sembra, è impegnativo come tipo di volontariato”.

 

Una soluzione al problema potrebbe essere rappresentata da barriere fisse e sottopassi posti a breve distanza uno dall’altro. In mancanza di strutture di questo tipo, l’azione dei volontari è supportata materialmente dall’amministrazione comunale, come racconta la referente del gruppo: “A suo tempo, il Comune di Lentiai ci aveva donato la fornitura del materiale per realizzare il chilometro di barriera, fatta con teli da pacciamatura, picchetti, clips e forcelle. L’attuale Comune di Borgo Valbelluna ha provveduto a rifornire ciò che mancava, per esempio quando abbiamo allungato un pezzettino di barriera. Gli addetti comunali ci portano in loco il materiale ogni inizio migrazione. Siamo contenti di questo aiuto, perché il nostro è un gruppo informale e ciò che facciamo lo facciamo proprio di cuore”.

 

Ogni anno, nella zona interessata dalla migrazione, il gruppo Salvanfibi organizza inoltre una raccolta per ripulire l’area dai tanti rifiuti abbandonati lungo la strada e nelle piazzole, insieme ad altri gruppi come gli ecovolontari dell’Unione Montana Feltrina e il Gruppo Natura Lentiai.

 

Secondo quanto riporta il Wwf, gli anfibi sono in assoluto la classe di vertebrati più minacciata di estinzione del pianeta. “L’anfibio è importantissimo per l'equilibrio ecologico, in quanto svolge una funzione fondamentale per la catena alimentare, da preda e predatore - argomenta Paganin - infatti, viene cacciato da animali più grossi come rapaci, rettili e volpi, però lui stesso preda moltissimi insetti, ed è importante anche per regolare la presenza di insetti magari fastidiosi per l’uomo. Oltretutto, da girino, va a ripulire i nostri corsi d’acqua, perché si nutre di alghe. Quindi più diminuiscono, più un tassello importante della catena alimentare viene a mancare”.

 

Nella zona di Molinello vivono - o meglio, tentano di sopravvivere - diverse specie di anfibi. Tra questi, il bufo bufo, il rospo comune, la rana temporaria, il rospo smeraldino, il tritone crestato, il tritone punteggiato, la raganella e qualche salamandra pezzata. Molti di questi, senza il lavoro dei volontari sarebbero già in netta diminuzione. “Se non ci fossimo noi, sarebbero già decimati, anche perché in una migrazione ne passano a migliaia. E secondo me, in quella zona prima o poi si estinguerebbero”, conclude Paganin. Il gruppo Salvanfibi Molinello è sempre alla ricerca di nuovi volontari. Per unirsi, è possibile scrivere a [email protected].

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