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Figli a coppie dello stesso sesso, De Bertoldi: ''Presentata al Senato la proposta per non riconoscerli'. Arcigay: ''Norma discriminatoria''

Il presidente dell'Arcigay di Trento, Paolo Zanella: "Ennesima proposta di legge discriminatoria nei confronti delle famiglie omogenitoriali e in particolare di bambini che non vedrebbero in questo modo riconosciuti entrambi i genitori"

Di gf - 20 giugno 2018 - 19:37

TRENTO. Un disegno di legge presentato in entrambi i rami del Parlamento ma anche un esposto presso alcune Procure della Repubblica contro le iscrizioni anagrafiche di figli di “due padri” e “due madri” fatte da numerosi sindaci italiani, su iniziativa della Fondazione CitizenGO Italia e dall’Associazione Generazione Famiglia.

 

Che un bambino abbia due padri oppure due madri, sembra essere uno dei problemi principali di questa nostra Italia tanto da portare il senatore trentino di Fratelli d'Italia, Andrea De Bertoldi, a tenere una conferenza stampa al Senato per descrivere le azioni messe in campo per contrastare una “sottocultura libertaria e sinistriode”. Il senatore De Bertoldi è promotore del disegno di legge presentato in Parlamento per la modifica delle 'norme in materia di trascrizione di atti di nascita di minori nati all’estero in violazione delle norme sulle procreazione previste dall’ordinamento italiano ed il riconoscimento dei figli'.

 

“Troppo spesso – spiega - assistiamo al triste fenomeno dell’elusione: le coppie omogenitoriali vanno all’estero, hanno figli e tornano in Italia registrando i propri figli. Fratelli d’Italia vuole evitare che si giochi sulla pelle dei bambini. Nello specifico, il disegno di legge prevede 3 articoli: un inasprimento delle norme in materia di intrascrivibilità di atti formati all'estero se certificano uno stato conseguito attraverso il ricorso a pratiche illegali nell'ordinamento italiano anche se commessi all'estero; una modifica del codice civile che prevede il riconoscimento da parte della sola partoriente del figlio nato in una coppia omosessuale; il vincolo dell'ufficiale di stato civile ad attenersi alle prescrizioni precedenti”.

 

De Bertoldi attacca anche l'ex presidente della Puglia, Nicky Vendola. “Siamo arrivati al punto che in Puglia due attempati signori di cui un ex Presidente di Regione sono andati all’estero, si sono aggiudicati un figlio con l’utero in affitto, e poi girano la Puglia con il passeggino, mentre recentemente una coppia naturale italiana di poco più di cinquant’anni, uomo e donna, si è vista sottrarre il figlio solo perché considerata anziana.
Sostanzialmente si permette alla coppia omogenitoriale di fare di tutto e di più, mentre alle famiglie normali  è vietato. Grazie alla sottocultura libertaria e sinistroide siamo arrivati al contrario di quello che dice il buon senso stravolgendo i valori cardine della nostra società”.

 

A rispondere al senatore di Fratelli d'Italia è il presidente dell'Arcigay del Trentino Paolo Zanella che parla di “proposta discriminatoria”.“Dopo il ministro Fontana per il quale le famiglie omogenitoriali non esistono – spiega Zanella - dopo una nave lasciata in mezzo al mediterraneo con il rischio di far morire centinaia di persone e dopo l'idea di schedare i rom, ora vediamo arrivare l'ennesima proposta di legge discriminatoria nei confronti delle famiglie omogenitoriali e in particolare di bambini che non vedrebbero in questo modo riconosciuti entrambi i genitori”. Una proposta, spiega il presidente dell'Arcigay del Trentino che andrebbe “addirittura a punire chi legittimamente si reca all'estero per potersi costruire una famiglia come se questo avvenisse solo per le coppie omosessuali quando invece la maggior parte delle persone che ricorrono alla GPA (Gestazione per altri)sono eterosessuali”.

 

Per Zanella è “evidente che la proposta depositata dal senatore di Fratelli d'Italia è intrisa di omofobia e dietro la denuncia di una pratica nasconde il pensiero che due persone dello stesso senso non debbano essere genitori. L'ennesima dimostrazione delle posizioni reazionarie di questo Parlamento”.

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