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Coronavirus, Fugatti: ''Non ho ricevuto telefonate, il Trentino rimane in zona gialla'', ma peggiora l'indice delle terapie intensive
Oggi il monitoraggio della Cabina di regina dell'Iss, l'Rt nazionale scende per la prima volta da settimane sotto l'1, cioè a 0,91. Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva passa dal 47% al 49%

TRENTO. “Al momento non ho ricevuto alcuna indicazione diversa e quindi ritengo che, anche secondo l'ultimo monitoraggio, restiamo gialli”. A dirlo è stato il presidente Maurizio Fugatti durante un'informativa che si è tenta nel corso della seduta del Consiglio provinciale di oggi.
Secondo il monitoraggio settimanale della Cabina di regia dell'Istituto superiore di Sanità e del ministero alla Salute, tutte le Regioni italiane migliorano.
Confermato ieri sera anche del premier Conte, l'Rt nazionale scende per la prima volta da settimane sotto l'1, cioè a 0,91. Campania, Provincia di Bolzano, Val d'Aosta e Toscana non dovrebbero essere più rosse, ma arancioni (come già Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte) dall'entrata in vigore dell'ordinanza, cioè probabilmente da domenica.
Nello stesso giorno Emilia, Friuli, Marche, Puglia e Umbria dovrebbero da arancioni diventeranno gialle assieme quindi a Lazio, Liguria, Molise, Trento, Sardegna, Sicilia e Veneto. L'unica a restare rossa dovrebbe essere l'Abruzzo. I dati verranno confermati nelle prossime ore.
“Il monitoraggio che mi è stato inviato – ha spiegato Fugatti – dice sostanzialmente che alcuni dati sono stabili, alcuni dati in miglioramento e alcuni dati critici come quelli riferiti alle terapie intensive Le valutazioni fatte dal Ministero, però, portano a considerarci ancora in zona gialla”. Un dato, ha spiegato Fugatti, che testimonia che siamo difronte ad un contagio che si sta stabilizzando sarebbe “quello di RT 0,83, come la settimana scorsa”.
Per quanto concerne le ospedalizzazioni, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva passa dal 47% al 49% ed è quindi in peggioramento mentre quello riferito alle ospedalizzazioni totali si abbassa dal 72% al 67%.