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Coronavirus, in Trentino confermato l'obbligo della mascherina. Fugatti: ''Attendiamo un'ulteriore stabilizzazione del contagio''
Le direttive sull'uso della mascherina non cambiano. Se in Veneto il governatore Zaia ha alleggerito gli obblighi, Fugatti spiega che in Trentino serve attendere un'ulteriore stabilizzazione del contagio. Sono quasi 84 mila gli stanziamenti ulteriori che la Pat ha fatto all'Opera Universitaria per le borse di studio

TRENTO. Non cambieranno, al momento, in Trentino gli obblighi di indossare la mascherina sia all'aperto che al chiuso. A confermarlo è stato quest'oggi il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, dopo la decisione da parte del governatore Zaia che con un'ordinanza ha tolto l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto. In Veneto, infatti, dal primo di giugno occorrerà tenere la mascherina nei luoghi chiusi oppure dove ci sono assembramenti. “E' una decisione – ha spiegato Fugatti durante la conferenza stampa di Giunta - che noi al momento non prendiamo perché attendiamo un'ulteriore stabilizzazione del contagio”.
Sempre il presidente della Provincia ha giudicato “molto importante” la firma del contratto della sanità 2016 – 2018 a cui si è arrivati ieri sera tra le sigle sindacali e l’Apran. “Nei giorni scorsi avevamo deliberato il bonus sanitario e ieri dopo molti anni, credo siano addirittura 4 anni di trattative, si è raggiunto l'accordo per il rinnovo contratto sanitario, una cosa importante”.
Tra i temi trattati nel seduta di giunta odierna anche quello delle riapertura degli asili nido e delle scuole d'infanzia. La data di avvio è l'8 giugno. “Dopo un confronto avvenuto nei giorni scorsi con i sindacati e con il consorzio dei comuni – ha spiegato l'assessore Mirko Bisesti - siamo arrivati oggi ad approvare la riapertura per l'8 giugno con un tempo massimo di 10 giorni per poter aprire in sicurezza su quelle che sono le linee guida che sono state elaborate”.
La chiusura forzata delle scuole e ora il riavvio porterà anche una modifica al calendario per le scuole d'infanzia. “Sarà portato fino alla fine di luglio e questo per supplire lo stop forzato che abbiamo avuto” ha precisato Bisesti. Sempre in tema di Istruzione, la Provincia ha integrato per quasi 84.000 euro le risorse assegnate all’Opera Universitaria di Trento per le borse di studio destinate agli studenti universitari residenti in provincia di Trento e iscritti presso Università, corsi di diploma accademico o istituti di grado universitario con sede sul territorio nazionale (ad esclusione della Provincia autonoma di Trento), o all’estero.
L’Opera Universitaria di Trento, sulla base di direttive provinciali deliberate in ottobre, ha bandito nei mesi scorsi il conferimento delle borse di studio per l’anno accademico 2019/2020, formulando una graduatoria su specifici requisiti di condizione economica e di merito degli studenti.
La deliberazione provinciale assegnava alla stessa Opera Universitaria le risorse finanziarie per la copertura delle borse per un importo pari a 364.000 euro. A seguito della comunicazione che le risorse assegnate non sono sufficienti alla copertura della spesa per le borse di studio per tutti gli studenti risultati idonei, l’Opera ha chiesto alla Provincia un’integrazione di risorse, pari a 83.872 euro, che sono state dunque confermate dalla Giunta.