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Coronavirus in Trentino, Ruscitti: ''Migliaia di persone curate a domicilio. Il 99% dei cittadini viene seguito in maniera accurato e puntuale''
Prosegue anche la riorganizzazione del sistema sanitario per fronteggiare la seconda ondata dell'epidemia Covid-19. Il dirigente: "Il picco non è stato ancora raggiunto e quindi si prosegue nelle varie riconversioni di reparti, anche per un allargamento delle terapie intensive"

TRENTO. "C'è una differenziazione tra positivi e contatti. Ci sono delle regole per gli operatori sanitari, socio-sanitari e sociali, così come le linee guida per aziende, cooperative e associazioni per la gestione dei casi". Così Giancarlo Ruscitti, dirigente del Dipartimento salute e politiche sociali, che aggiunge: "Il personale più esposto viene testato ogni settimana, ci sono anche i kit per eseguire i test rapidi e per esempio all'insorgenza dei sintomi per gli ospiti nelle case di riposo si interviene subito per discriminare le persone e limitare il contagio".
La situazione epidemiologica è molto fluida, l'Azienda provinciale per i servizi sanitari ha spiegato che circa il 10% del mondo delle Rsa ha contratto il coronavirus in questa seconda ondata (Qui articolo), mentre sono stati comunicati altri 8 decessi e 268 nuovi contagi (Qui articolo).
"Se un operatore risulta positivo - commenta il dirigente - segue gli iter dei normali cittadini fino al secondo tampone negativo. Se invece è un contatto, può lavorare fino all'esito del test. Una persona è risultata positiva non può tornare a lavorare fino a un test negativo. Regole che abbiamo scritto con le parti datoriali e sindacali. Una procedura che funziona e operativa da diverso tempo. Lavoriamo anche ai test salivari".
C'è anche un progressivo aumento delle persone che ricorrono alle cure del sistema sanitario: 403 sono in ospedale di cui 33 pazienti in terapia intensiva. Sono diverse le segnalazioni di persone che si sentono abbandonate dalle autorità dopo che il test è risultato positivo: assenza di indicazioni e informazioni sulle procedure.
"Migliaia di persone sono seguite a domicilio: c'è la Centrale Covid e i numeri verdi. Intendiamo potenziare e rafforzare il personale a disposizione - dice Ruscitti - ma il 99% dei cittadini viene seguito in maniera accurato e puntuale".
Intanto prosegue anche la riorganizzazione del sistema ospedaliero per accogliere i pazienti Covid. Nelle scorse ore è stata decisa per la sospensione dei punti nascita di Cavalese e Cles (Qui articolo) e sono stati riattivati gli accordi con le strutture convenzionate private. "Il picco non è stato ancora raggiunto e quindi si prosegue nelle varie riconversioni di reparti, anche per un allargamento delle terapie intensive. Questa struttura ci permette di essere ancora in zona gialla", conclude Ruscitti.