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Lettera di una mamma (''in apprensione tutti i giorni'') di un'infermiera: ''Avete detto che non vi dimenticherete. Allora fate loro il regalo più bello che attendono ogni giorno''
Quando torna a casa, con il volto segnato, le faccio la solita domanda,''come va?''. Mi risponde: ''Cerco di fare sempre del mio meglio, la cosa più bella è stringere la mano a un paziente e sentirsi dire 'resta con me, ora sei l‘unica cosa che ho'. La
cosa invece che più mi addolora, è ritornare il giorno dopo e non trovare più quella mano che ti cerca. Mamma, dai miei occhi scendono anche tante lacrime''

TRE VILLE. ''Buongiorno Presidente, sono Riccarda, la mamma (come tante altre) di una ragazza infermiera, che ha un compagno infermiere, che ha amici infermieri, che in questo momento, più che mai, si dedicano con tutti loro stessi alla cura di chi ne ha bisogno''. Comincia così la lettera di mamma Riccarda inviata al presidente della Provincia Fugatti. Una lettera toccante che racconta in poche righe cosa stanno vivendo coloro che da, ormai, diverse settimane sono in prima linea per combattere questo terribile virus. Un virus che in Trentino si sta rivelando particolarmente radicato e difficile da battere e che sta causando la morte di tantissime persone.
In questo quadro, poi, si è assistito all'aumento dello stipendio del dirigente generale della Pat Ruscitti, portato per volontà espressa del presidente Fugatti a 130 mila euro con delibera del 13 marzo (un aumento per molti inopportuno perché avvenuto proprio in questa fase di emergenza mentre si chiedono donazioni per sostenere l'Apss e i cittadini sono chiusi in casa, con aziende e imprese ferme, molti in grande difficoltà anche solo a mettere insieme la cena). I sindacati, dopo quanto scoperto da il Dolomiti, hanno chiesto che la Provincia si attivasse anche e soprattutto per quelli che ogni giorno ringrazia e chiama eroi ma che rimangono con stipendi bloccati da anni e ai quali al momento non si è fatto null'altro che dir loro ''grazie''.
Mamma Riccarda chiede qualcosa di più al presidente della Provincia. Un gesto concreto che darebbe speranze e prospettive a tante persone e famiglie, in questo momento difficile, e che si tramuterebbe in un primo, concreto, segnale di investimento per il futuro nella oggi tanto invocata sanità (che ieri, anche in Trentino, si prevedeva già di tagliare QUI ARTICOLO). Ecco la lettera inviata al presidente:
Tre Ville, 2 aprile 2020
Egr. Sign.
Presidente Fugatti
Buongiorno Presidente, sono Riccarda, la mamma (come tante altre) di una ragazza infermiera, che ha un compagno infermiere, che ha amici infermieri, che in questo momento, più che mai, si dedicano con tutti loro stessi alla cura di chi ne ha bisogno. Non serve ricordare il carico di lavoro che li sta coinvolgendo ma soprattutto l’affetto, il sostegno, la comprensione che donano agli ammalati.
Quando torna a casa, con il volto segnato, le faccio la solita domanda,''come va?''. Mi risponde: ''Cerco di fare sempre del mio meglio, la cosa più bella è stringere la mano a un paziente e sentirsi dire 'resta con me, ora sei l‘unica cosa che ho'. La
cosa invece che più mi addolora, è ritornare il giorno dopo e non trovare più quella mano che ti cerca. Mamma, dai miei occhi scendono anche tante lacrime''.
Presidente, potrei andare avanti ancora ma sono tutte cose che già lei e tutti quanto sappiamo. Tutti i giorni Lei ha ricorda, come anche i suoi collaboratori, che queste persone stanno facendo un lavoro straordinario e ripetete sempre che di loro non vi dimenticherete. Vi faccio una proposta. Avete detto che di loro non vi dimenticherete. Allora perché non fate loro il regalo più bello che attendono ogni giorno? Assumete queste persone a tempo indeterminato, così che possano fare oggi come domani il lavoro che più desiderano.
Ci sono infermieri che sono passati da un reparto ad un altro completamente diverso dimostrando grandi capacità. Credo che abbiano dimostrato abbastanza la loro professionalità. Certa che questa mia proposta sia presa in considerazione la ringrazio per l’attenzione datami e la saluto cordialmente.
Una mamma in apprensione tutti i giorni
Riccarda