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Riapertura scuole, soddisfatta la Pat: "Buona la prima". Oltre 100 le corse pubbliche in più, ma molti vanno in bici o a piedi
Dopo il lungo stop causato dal Covid, anche la scuola trentina ha ripreso le attività. "Buona la prima, ma niente trionfalismi. Domani è un altro giorno", commenta soddisfatto il presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Oltre 100 i mezzi di trasporto pubblico in più. Il dirigente di Trentino Trasporti Roberto Andreatta: "La nota positiva è che molti hanno scelto di andare a piedi o in bici"

TRENTO. Pronti e via: la scuola trentina ha ripreso ufficialmente il via dopo il lungo stop dovuto al Covid e alla pausa estiva. Il bilancio, a detta degli organi provinciali, appare positivo. Gli oltre 1000 termoscanner alle entrate delle strutture scolastiche hanno svolto il loro lavoro, le classi si sono nuovamente riempite di studenti e docenti e il trasporto pubblico ha portato a scuole migliaia di ragazzi.
“Al di là di qualche problematiche di tipo organizzativo e ordinario – ha esordito il presidente Maurizio Fugatti nella quotidiana conferenza stampa – la riapertura si è svolta con una certa regolarità. Non abbandoniamoci al trionfalismo, però, perché domani è un altro giorno”. “Bisogna continuare così – gli ha fatto eco l'assessore all'Istruzione Mirko Bisesti, presente stamani alle strutture di Trento 7 – la riapertura certamente porta un messaggio di fiducia e speranza. Alle famiglie, poi, chiediamo che si assumano la corresponsabilità affinché tutto proceda nella giusta direzione. Come Trentino, oggi, abbiamo risposto bene”.
Nella prima mattina, una sala operativa aveva monitorato la situazione sul territorio, osservando l'afflusso nelle città e la situazione degli ingressi nelle scuole. Sul fronte trasporti è stato il dirigente di Trentino Trasporti Roberto Andreatta a tracciare un quadro dalle tinte positive. “Buona la prima su ferrovie, servizi extraurbani e urbani – ha spiegato – corrette si sono mostrate le nostre analisi sul traffico, cresciuto del 5%, a fronte di una nota positiva della giornata: molti ragazzi sono stati visti arrivare a scuola a piedi, i genitori in bicicletta. Se è vero che oltre 1400 bici elettriche sono state comprate coi bonus, speriamo che la ritrosia a utilizzare i mezzi pubblici avvii un ciclo positivo nell'utilizzo dei mezzi ecologici”.
Come annunciato, sulle strade trentine, tanti sono stati i mezzi pubblici a integrare il servizio già presente. A fronte della norma nazionale con cui i mezzi sono stati costretti a diminuire all'80% la propria capienza, infatti, nella sola giornata di oggi, 14 settembre, a detta di Andreatta hanno circolato “39 corse private, 33 mezzi di Trentino Trasporti e 20 vetture ferroviarie in più”.
Se la circolazione non ha segnato particolari problematiche, anche sul fronte scuole la situazione sembra faccia ben sperare. “Finalmente, al di là delle varie questioni organizzative, possiamo tornare a mettere al centro la questione formativa – ha dichiarato il responsabile del Servizio istruzione Roberto Ceccato – per ragazzi e insegnanti è un momento importante. Le operazioni di ingresso e uscita sono andate bene, maggiori problemi sono stati segnalati nel secondo caso, visto che le entrate non sono state scaglionate. Rispetto agli insegnanti, su 7000 posti nelle scuole trentine sono 80 quelli da sistemare, mentre le assenze tra i docenti di sostegno non è nulla di nuovo. Nei prossimi giorni, comunque, dovremo poter riempire tutte le cattedre”.
E i termoscanner? “Come Pat ne abbiamo comprati 1400, di cui 1027 sono stati assegnati (solo 2 scuole, ricorda poi Ceccato, sono rimaste senza, mancanza ovviata proprio in queste ore) – spiega Fugatti – questo grazie anche alla collaborazione della Cooperazione, che ha messo a disposizione una somma per comprarli, dimostrando un tangibile impegno nei confronti della comunità”. Come spiegato anche dal presidente della Cooperazione trentina Roberto Simoni, infatti, i termoscanner agli ingressi delle strutture scolastiche sono stati comprati grazie ad un'iniziativa messa in atto nei punti Sait, con prodotti Coop il cui 10% del prezzo veniva devoluto proprio alla Pat e alle misure necessarie per affrontare l'emergenza sanitaria.
“Siamo felici perché abbiamo raccolto 380mila euro – ha spiegato Simoni – chiedendo che una parte venisse utilizzata proprio per la scuola. Una parte di quei fondi, dunque, è stata utilizzata per i termoscanner”. Il costo complessivo, come poi aggiunto da Fugatti, è stato di 90mila euro.