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Tra cospirazionismo e ammiccamenti agli esercenti, l'estrema destra manifesta contro Amazon. "Mentre voi fallivate, Bezos ingrassava"
Anche Trento si è svegliata tappezzata dai manifesti delle "Mascherine tricolori". L'obiettivo, questa volta, è Amazon. Tra inviti a sostenere i commercianti locali e a boicottare il colosso dell'e-commerce, in messaggi intrisi di nazionalismo e cospirazionismo, dietro c'è sempre l'estrema destra

TRENTO. Mentre Natale si avvicina e la prospettiva economica continua ad essere piuttosto nera, da tutte le parti rimbalzano gli inviti a sostenere i commercianti locali, colpiti duramente da una flessione delle entrate che in questi termini non si registrava da anni. Lo stesso “Black friday” trentino, che a differenza di altre regioni e province d'Italia (vedi il vicino Alto Adige) ha potuto contare sull'apertura dei negozi, ha segnato ricavi piuttosto magri, frutto di una diffusa paura a recarsi negli spazi commerciali e al netto peggioramento della situazione finanziaria di molte famiglia.
Secondo Coldiretti, infatti, più di un italiano su 4 (28%) ha rinunciato quest'anno a fare acquisti nell'ormai famoso “venerdì nero”, a causa appunto di una situazione finanziaria nettamente peggiore. Sempre secondo l'associazione degli agricoltori, vista la circostanza in cui versa, un altro 7% non farà proprio i regali di Natale.
Tra gli inviti delle istituzioni e le richieste degli stessi commercianti a comprare nei negozi e ad evitare gli acquisti online, non potevano mancare gli attivisti delle “mascherine tricolori”. È nella notte fra il “Black friday” e sabato 28 novembre che sono comparsi in città dei cartelli piuttosto espliciti, al confine tra l'esortazione nazionalista e le teorie cospirazioniste.
Oggetto dei manifesti del movimento vicino all'estrema destra nazionale, c'è infatti il miliardario padrone di Amazon Jeff Bezos, responsabile secondo i promotori dell'iniziativa di “concorrenza sleale” nei confronti dei commercianti, di essersi arricchito enormemente grazie all'emergenza e di “non pagare le tasse”.
In tutta Italia, d'altronde, il movimento ha manifestato scegliendo come giorno dal forte carico simbolico proprio il “Black friday”. Con il motto #NataleSenzaAmazon, gli attivisti delle “Mascherine tricolori” hanno manifestato davanti a Montecitorio e non solo, scegliendo nel capoluogo trentino di tappezzare qualche muro o palo con dei cartelloni contrari al magnate statunitense.
Che Bezos abbia aumentato notevolmente il proprio fatturato in questo terribile 2020 non c'è dubbio. I negozi chiusi e la paura di recarsi fisicamente negli esercizi commerciali hanno spinto milioni di persone a preferire gli acquisti online. Da qui a sostenere che Amazon ingrassi sul disastro dei commercianti, però, ci passa, ed è cosa buona e giusta ribadire che sotto alle mascherine tricolori ci sono delle forze politiche precise che cercano legittimazione rivolgendosi a delle categorie duramente colpite dalla crisi.
Il vero tema, al di là della durissima crisi economica in cui versano i commercianti e del legittimo invito a sostenerli, è semmai un altro, e non ha a che fare solamente con la crescita del commercio online causato dalla pandemia (è un processo di lunga durata). A centrarlo sono stati gli stessi lavoratori del colosso dell'e-commerce, che in un'iniziativa mondiale chiamata "Red friday" hanno giustamente evidenziato l'assoluta mancanza di tutele sindacali e il vero e proprio sfruttamento a cui sono sottoposti, anche negli stabilimenti italiani.