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“Bene il ritorno a scuola ma aspettiamoci un autunno con problemi seri”. Galli a ilDolomiti, dai vaccini obbligatori alla terza dose
Docente di Malattie infettive all'università Statale e primario al Sacco di Milano, Massimo Galli spiega a ilDolomiti: " La terza dose può essere utilizzata per tutti ma per le categorie più a rischio servirebbe anche una valutazione sulla risposta che hanno avuto dal vaccino"

TRENTO. “Occorre fare molta attenzione, non voglio fare il menagramo ma ci troveremo in autunno con problemi seri anche nelle scuole” e sui provvedimenti da mettere in campo è importante “l'estensione massima del green pass”. A sostenerlo è Massimo Galli, docente di Malattie infettive all'università Statale e primario al Sacco di Milano che a ilDolomiti spiega quanto sia importante la vaccinazione nel momento delicato che stiamo vivendo con, tra l'altro, l'avvio in presenza della scuola.
Professore Galli, è iniziato l'anno scolastico in presenza. Se guardiamo i dati abbiamo visto nelle ultime settimane un progressivo calo dell'età tra i contagiati. Cosa dobbiamo aspettarci?
Purtroppo è un dato di fatto incontrovertibile che ci siano problemi legati alla diffusione nei bambini più piccoli. I dati ci dicono che nei ragazzi da 0 a 9 anni al 29 dicembre del 2020 erano stati accertati 78.664 casi di infezione. Questo il dato che si ricava dalle analisi dell'Istituto Superiore di Sanità. Quindi 78 mila bambini che avevano ricevuto un tampone prima del 29 dicembre. Tra il 29 dicembre 2020 e il 10 marzo del 2021 questi 78664 bambini sono diventati 144.301 con un incremento dell'83,44%. E' l'effetto della variante Alfa, conosciuta anche come variante inglese. L'incremento degli 80enni nello stesso periodo, pur cambiando gli ordini di grandezza, è stato del 39,7%. L'incremento dei ragazzi dai 10 ai 19 anni del 63% .
La variante Delta ha una capacità di diffusione superiore del 50% rispetto la variante inglese tanto è vero che se l'è bevuta in poche settimane diventando la variante dominante in quasi tutti i paesi industrializzati del mondo. Questo significa che qualche problema ora ce lo possiamo aspettare.
Quindi che autunno dobbiamo attenderci?
Ci saranno problemi seri da affrontare tutti assieme. Questo anche nelle scuole dove io spero possano con buon senso essere delimitati sapendo che si va a ricominciare in una situazione non tanto diversa rispetto a quella l'anno scorso dal punto di vista logistico organizzativo. La grande differenza la possiamo trovare con la grande quantità di vaccinati tra gli adulti.
A Trento abbiamo visto contagi nel reparto di medicina dell'ospedale Santa Chiara con dei positivi tra gli infermieri. Significa che l'immunizzazione sta finendo o che le varianti sono più forti?
Il vaccino che attualmente abbiamo a disposizione è quello costruito sui dati base di questa pandemia partita da Wuhan. Questo vaccino ha una capacità importante e decisiva nell'evitarti l'ospedale, nell'evitarti la rianimazione e nell'evitarti di andare nell'altro mondo. Ti copre in maniera molto importante nei confronti della gravità della malattia. Non ti copre in modo altrettanto efficace nei confronti della possibilità di infettarti e questo è un aspetto che va tenuto molto ma molto ben presente. Perché questo vaccino per quanto abbia risolto a tutti noi moltissimi problemi dandoci la possibilità di evitare un sovraccarico degli ospedali e di vedere tanta gente morire, comunque non è in grado di limitare davvero la diffusione dell'infezione. E' in grado di limitarla ma non di abolirla.
Però il rischio negli ospedali a questo punto è tanto. Può succedere che il personale infetti i pazienti.
Questo praticamente è inevitabile con il vaccinato che abbiamo. Perché si sta sostenendo la terza dose ? Viene vista come ulteriore aiuto nella speranza che sia in condizione di evitare che la gente si infetti in misura crescente con una garanzia di efficacia di questa strategia che è da valutare e da considerare. Personalmente ne sono moderatamente convinto.
E secondo lei la terza dose sarebbe da fare per tutti?
Si, per l'utilizzo si. Tanto è vero che proprio oggi mi hanno telefonato per chiedermi una opinione rispetto alla terza dosi per le categorie più a rischio ed ho detto in linea di massima sì. Il concetto è che le categorie più a rischio, stiamo parlando dei pazienti, meriterebbero anche una valutazione della loro risposta al vaccino perché in alcuni casi non so cosa potrebbe aggiungere. Io ritengo che si potrebbe pensare anche al trasferimento di anticorpi già formati ad una persona che non è in grado di produrli da sola attraverso la vaccinazione.
Lei cosa ne pensa dell'obbligo vaccinale?
Non ho nessuna obiezione ideologica e nemmeno in termini costituzionali. Io credo che in queste situazioni l'interesse collettivo superi l'interesse individuale. Se venisse imposto l'obbligo, vista la situazione, non lo troverei discutibile. Il dato di fatto, però, è che per imporre l'obbligo occorre fare un iter che dura settimane o mesi e noi abbiamo invece bisogno di vaccinare subito le persone.
Lei è favorevole al Green Pass? E cosa pensa si potrebbe fare nei prossimi mesi?
Per il momento io sono assolutamente favorevole al Green pass e la sua estensione massima . Poi ci sono varie cose da sistemare. Ad esempio io credo che fare la vaccinazione a tutti i costi a quelli che sono guariti non ha senso. I dati che abbiamo mostrano che questi soggetti non hanno bisogno, se non marginalmente. Da questo punto di vista rimarrei dall'idea che fino a quando si hanno quantitativi robusti di anticorpi è inutile la vaccinazione. Poi un altro nodo è che non ci si riesce a mettere d'accordo sull'uso degli anticorpi . Io non capisco l'atteggiamento di rifiuto sugli anticorpali.