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Coronavirus, Bassi scrive una lettera aperta a Benetollo: ''Nascosti i dati veri: si sarebbero potute salvare molte vite, senza contare i danni economici per i bilanci pubblici''
In particolare nel mese di novembre il Trentino è stato travolto dal contagio, ma solo una parte parziale dei dati è stato comunicato ufficialmente. L'ex rettore Bassi: " Per due mesi ci hanno raccontato che 'gli ospedali si erano riempiti perché i trentini ultra settantenni erano un po' troppo scapestrati e invece di starsene a casa, andavano in giro e si contagiavano'. Una bugia, purtroppo una delle tante"

TRENTO. "Se a novembre fosse stata detta tutta la verità, il Trentino avrebbe dovuto assumere misure di contenimento del virus che avrebbero potuto salvare molte vite umane e evitato tante sofferenze". Così Davide Bassi. "Senza contare i danni economici per i bilanci pubblici che questa scelta ha provocato".
Una seconda ondata di Covid-19 che ha colpito in maniera pesantissima la provincia, come dimostrano i dati pubblicati da Il Dolomiti, nonostante la narrazione del presidente Maurizio Fugatti e dell'assessora Stefania Segnana sia stata per mesi molto diversa (Qui articolo).
"Oggi - aggiunge Bassi - abbiamo saputo, pur in modo informale, che durante novembre la Provincia di Trento ha sottratto oltre 13.000 contagi dalle statistiche ufficiali. Per due mesi ci hanno raccontato che 'gli ospedali si erano riempiti perché i trentini ultra settantenni erano un po' troppo scapestrati e invece di starsene a casa, andavano in giro e si contagiavano'. Una bugia, purtroppo una delle tante. Gli anziani si ammalavano perché il virus circolava a livelli altissimi, tripli rispetto a quelli ufficiali. E se anche se ne stavano chiusi in casa, il virus prima o poi arrivava, portato inconsapevolmente da familiari o badanti".
I dati diffusi nel corso di un webinar dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari evidenziano un fine ottobre in crescita, poi l'esplosione dell'epidemia a novembre: una settimana con oltre 4 mila contagi, tre settimane a 5 mila casi. In dicembre (dal 4 vengono comunicati anche i test antigenici a Iss e ministero) c'è un calo delle positività, anche se i numeri restano superiori ai 2 mila nuovi positivi a settimana.
"La Provincia - dice l'ex rettore dell'Università di Trento - costretta da precise disposizioni nazionali ha cominciato a rendere noti i dati completi dei contagi durante le sue conferenze stampa serali. Peccato che abbia sfacciatamente continuato a non fare i tamponi molecolari di conferma così come era prescritto dalla normativa nazionale fino all'8 gennaio. Addirittura, giocando sapientemente sui ritardi, durante l'ultimo mese ha mantenuto il livello dei nuovi contagi settimanali comunicati all'Istituto superiore di sanità su livelli incredibilmente bassi".
Un'assenza di trasparenza e le opposizioni in Consiglio provinciali hanno chiesto di istituire una commissione d'indagine per fare piena luce sulla situazione epidemiologica (Qui articolo). E intanto l'ex rettore dell'Università di Trento ha invitato il personale dell'Apss o dell'amministrazione provinciale a parlare (Qui articolo); inoltre ha inviato una lettera aperta a Pier Paolo Benetollo, direttore generale dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari.
La lettera di Davide Bassi ai vertici dell'Apss:
Caro dott. Benetollo siamo sospettosi perché lei, i suo colleghi e i vostri capi politici ci avete nascosto la verità sullo stato reale della pandemia per quasi tre mesi.
Ci sono voluti i miei interventi e quelli di tanti altri cittadini per costringervi ad ammettere quello che era effettivamente successo. Se a novembre fosse stata detta tutta la verità, il Trentino avrebbe dovuto assumere misure di contenimento del virus che avrebbero potuto salvare molte vite umane e evitato tante sofferenze. Senza contare i danni economici per i bilanci pubblici che questa scelta ha provocato.
Se vuole evitare che i cittadini siano sospettosi c'è solo una cosa da fare: dire tutta la verità, senza furbizie e censure e mandare a Roma tutti i dati della pandemia, senza ritardi.
Tanto per cominciare, mi permetto di suggerire alcune semplici azioni da fare subito a partire da un immediato cambiamento nel formato dei comunicati stampa che ogni sera vengono distribuiti. Risponda, in particolare, alle seguenti domande:
- Per quanto riguarda i ricoveri, specifichi - per ogni ospedale pubblico o privato - il numero attuale delle persone ricoverate nei reparti Covid, indicando le nuove entrate e le dimissioni avvenute nel corso del giorno.
- Ci dica esattamente quanti sono gli attualmente positivi, specificando la loro distribuzione per classi di età e dicendo quanti di loro sono ospiti di RSA.
- Ci dica quante sono le persone complessivamente messe in quarantena e quale è la percentuale di persone messe in quarantena che risulta ufficialmente tra coloro che sono attualmente positivi.
- Ci dica quale è il tempo medio intercorso tra la positivà ai tamponi rapidi antigenici e la verifica fatta con il tampone molecolare (ovviamente solo per coloro per i quali tale verifica è richiesta sulla base della circolare ministeriale dello scorso 8 gennaio).
- Ci dica quanti sono stati i decessi avvenuti tra gli ospiti delle RSA e come sono distribuiti tra le diverse strutture. Ci informi anche sui decessi complessivi avvenuti nelle singole RSA, includendo anche quelli che non sono stati classificati come Covid.
- Si preoccupi di mandare tutti i dati, anche quelli fin qui nascosti, a FBK che gestisce il sito covid19trentino.fbk.eu. I dati che oggi il sito pubblica sono da "zona bianca", ma solo perché i dati forniti da APSS Trento sono sfacciatamente incompleti (anche quelli relativi agli ultimi giorni). Una dimenticanza o la nuova strategia che intendete adottare per far diventare il Trentino "la prima zona bianca d'Italia?"