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Coronavirus, l'Alto Adige ritorna in lockdown: le scuole in didattica a distanza, bar e ristoranti ancora chiusi e divieto di spostamento
Le limitazioni sono previste da lunedì 8 febbraio per le successive tre settimane. Nonostante la strategia di effettuare test a tappeto su tutto il territorio, la curva epidemiologica non accenna a calare. Il presidente Kompatscher: "Non basta rispettare le misure e i protocolli di sicurezza per abbattere in maniera duratura i contagi, serve l'impegno di tutti"

BOLZANO. Nuovo lockdown per l'Alto Adige, le limitazioni sono previste da lunedì 8 febbraio e per le successive tre settimane. Nonostante la strategia di effettuare test a tappeto su tutto il territorio per cercare di interrompere la catena dei contagi, la curva epidemiologica non accenna a calare. E' stato anche confermato un primo caso di variante (Qui articolo). Da qui la decisione della Provincia di Bolzano di inasprire le misure attualmente in vigore. Nella giornata di domani, venerdì 5 febbraio, verranno presentante in dettaglio le restrizioni imposte per fronteggiare l'epidemia Covid-19.
Il quadro in Alto Adige resta ancora particolarmente delicato. Elevatissimi i numeri del contagio: oggi sopra quota 700 positivi. Monitorata anche la situazione in ospedale, i pazienti affetti da Covid sono ritornati ad aumentare. Attualmente ci sono 249 persone ricoverate nei normali reparti ospedalieri, 159 nelle strutture private convenzionate e 19 sono in isolamento nelle strutture di Colle Isarco e Sarnes. Sono 35 i cittadini che ricorrono alle cure della terapia intensiva. Sono 15.429 le persone in quarantena.
Divieto di spostamento dal proprio Comune, negozi chiusi. A partire da lunedì 8 febbraio, e per le successive 3 settimane, ci saranno nuove regole che puntano principalmente a ridurre i contatti tra le persone e, di conseguenza, a limitare la diffusione del Covid-19. In concreto, contrariamente a quanto avviene ora, ci sarà un generale divieto di spostamento dal proprio comune di residenza, se non per motivi di lavoro, di salute o di urgente necessità.
I Bar e i ristoranti continueranno ad essere chiusi, e dovranno chiudere anche le strutture ricettive dell’ambito turistico. Serrande abbassate per buona parte dei negozi, mentre aziende produttive e artigianali potranno lavorare, ma a condizione di testare regolarmente i propri collaboratori e le proprie collaboratrici.
Rimane garantita l’apertura di servizi e strutture sociali e socio-sanitarie, oltre che dei servizi di assistenza alla prima infanzia. Lezioni in presenza per le scuole materne, mentre a partire da lunedì 8 febbraio tutte le scuole medie e tutte le scuole superiori torneranno alla didattica a distanza per il 100% delle ore di lezione. Identico passaggio, da didattica in presenza a didattica a distanza, anche per le scuole elementari, ma a partire da mercoledì 10 febbraio. Dopo la settimana di vacanza prevista per il periodo di Carnevale torneranno le lezioni in presenza per scuole elementari e medie, mentre ragazze e ragazzi delle scuole superiori dovranno affidarsi alla didattica a distanza per un’ulteriore settimana.
Restano valide le norme attualmente in vigore per quanto riguarda la limitazione dei contatti sociali nei luoghi pubblici e privati, comprese le abitazioni, nonché quelle riguardanti igiene e distanziamento sociale. In alcuni ambiti considerati particolarmente a rischio, sarà inoltre obbligatorio indossare la mascherina Ffp2.
La Giunta provinciale ribadisce che è necessario l’impegno di tutti per poter riaprire le attività tra tre settimane, e fa appello al senso di responsabilità della popolazione. Il rischio di una diffusione delle nuove mutazioni del coronavirus, infatti, necessita di particolare prudenza. "Non basta rispettare le misure e i protocolli di sicurezza per abbattere in maniera duratura i contagi - conclude il presidente Arno Kompatscher - serve l'impegno di tutti nel seguire sempre e costantemente le regole di comportamento anche nella propria vita privata".