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Coronavirus, l'Apss: ''Nonostante tagli garantiamo la seconda dose nelle Rsa e per operatori. In base ai vaccini individuiamo i target per campagna funzionale e chiara''
C'è preoccupazione per i tagli delle dosi delle case produttrici dei vaccini. L'Apss prevede una pianificazione delle somministrazioni in base alle forniture. Benetollo: "Pfizer per Rsa e operatori sanitari; Moderna per le persone in attesa di entrare nelle case di riposo. Con AstraZeneca invece si entra negli ambulatori e negli studi dei medici di medicina generale

TRENTO. "Siamo pronti a somministrare 5-10 mila dosi alla settimana, poi occupiamo gli spazi in base alla fornitura dei vaccini". Così Pier Paolo Benetollo, direttore generale dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari che fa un punto sulla campagna in relazione ai prodotti di Pfizer, AstraZeneca e Moderna.
Dopo Pfizer anche AstraZeneca va verso un taglio. Naturalmente c'è preoccupazione anche in Trentino per i tagli delle dosi che si prospettano in questo primo trimestre, il premier Giuseppe Conte su Facebook lascia intendere che il governo è pronto alle azioni legali del caso: "I rallentamenti delle consegne dei vaccini - scrive il presidente del Consiglio dei ministri - costituiscono gravi violazioni contrattuali, che producono danni enormi all'Italia e agli altri Paesi europei, con ricadute dirette sulla vita e la salute dei cittadini e sul nostro tessuto economico-sociale già fortemente provato da un anno di pandemia. Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni".
Probabile che ci sia un rallentamento, forse non immediato ma più sul medio periodo. "In questo momento - aggiunge Benetollo - non ci sono stati grandi problemi e siamo impegnati nelle somministrazioni delle seconde dosi. Si è iniziato dagli ospiti delle Rsa, una priorità portata avanti con forza. Siamo arrivati solidamente a questa fase e siamo in grado di portare a termine l'operazione: ci sono le scorte e siamo possiamo garantire la copertura in ogni caso".
Intanto si valutano le strategie in quanto i prodotti non sono intercambiabili: se la prima dose viene effettuata con un vaccino, il richiamo deve essere naturalmente della stessa "marca". La pianificazione viene organizzata in base alle disponibilità che vengono prospettate dal governo.
"I vaccini della Pfizer vengono utilizzati nelle Rsa. Le fiale di Moderna - evidenzia il direttore generale di Apss - non sono molte ma sufficienti per coprire le persone in attesa di entrare nelle case di riposo: tante persone in termini assoluti ma poche in quelli percentuali, se pensiamo che l'obiettivo è la copertura di decine di migliaia di persone. In questo modo intendiamo completare la protezione del comparto tra anziani e operatori sanitari".
C'è poi AstraZeneca: "La manegevolezza è diversa e le quantità superiori, si può uscire dagli ambienti come Rsa e ospedali per entrare negli ambulatori e negli studi di medicina generale. Prevediamo target in base ai prodotti per una gestione della campagna più funzionale e garantisce maggiore chiarezza comunicativa", conclude Benetollo.