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Sistema di depurazione dell'Alto Garda: l'obiettivo è dismettere i due impianti rivani e potenziare Linfano (oppure realizzarne uno nuovo, ma a Mori)
L'assessore all'urbanistica di Riva del Garda Mauro Malfer e il responsabile del servizio di pianificazione e tutela del paesaggio della Comunità di Valle Gianfranco Zolin fanno il punto della situazione sul sistema della depurazione nell'Alto Garda

RIVA DEL GARDA. Nell'ultimo periodo si è parlato molto del sistema di depurazione della zona dell'Alto Garda, in particolare dopo l'intervento del consigliere provinciale di Onda Civica Filippo Degasperi, che ha parlato di un problema che continua ad aggravarsi e che ha portato, in 5 anni, allo sversamento di oltre 16mila metri cubi di liquami dal depuratore di Linfano al lago di Garda (Qui Articolo).
A intervenire sulla questione ora sono l'assessore all'urbanistica di Riva Mauro Malfer e il responsabile del Servizio pianificazione e tutela del paesaggio della Comunità di Valle Gianfranco Zolin: la direzione sembra essere la dismissione dei due depuratori rivani, a cui dovrà seguire o il potenziamento dell'impianto di Linfano (con l'eventuale ulteriore opzione di spostarlo in una zona più adatta, in roccia sotto il monte Brione) o la realizzazione di un nuovo impianto a Mori, nell'area Casotte, da raggiungere tramite un sistema di pompaggio.
In sintesi sarebbe questo infatti, secondo quanto riportato dal Comune di Riva, il piano di risanamento delle acque dell'Agenzia provinciale per la depurazione. “Quale sarà la scelta ancora non è possibile dirlo – sottolinea Malfer – ma quello che è certo è che vogliamo arrivare quanto prima a una soluzione, e posso assicurare che la Provincia è allineata sulla nostra posizione e intende fare la sua parte. Che la soluzione sia l'una o l'altra, porterà un miglioramento notevole dell'efficienza dei processi dei reflui, ed eviterà o limiterà drasticamente gli scolmi dovuti ai sovraccarichi. Ma c’è di più: la dismissione dei nostri due impianti ci permetterà di riutilizzare le aree attualmente occupate dai depuratori. Attenzione: si tratta di un impegno economico molto importante, ma che non può attendere». Il tema infatti, dice l'assessore: “E' assolutamente prioritario. Occorre tenere presente che per la Busa l'acqua è uno dei principali motori economici, e quindi la balneabilità, che dipende dalla qualità dell'acqua del lago, è semplicemente irrinunciabile”.
Sarebbero cinque, secondo Zolin, le ragioni per le quali il sistema di depurazione dell'Alto Garda è in difficoltà: “La rilevante urbanizzazione, il forte afflusso estivo di turisti, la presenza sempre più frequente di fenomeni meteorologici intensi, l’estesa presenza di pavimentazioni impermeabilizzate, e la molto imperfetta separazione delle acque bianche dalle acque nere, che convoglia impropriamente grandi quantità di acqua ai depuratori. Dobbiamo ricordarci che in caso di stress, gli impianti, come previsto dalle norme, hanno un sistema di bypass che scolma i liquami nel Garda. La situazione è delicata: i due depuratori di Riva, l’Arena e il San Nicolò, e quello sovracomunale al Linfano trattano gli scarichi fognari di un territorio enorme, ovvero dei Comuni di Riva, di Arco, di Nago-Torbole, Dro, Tenno e Fiavè”.