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Caso sospetto di vaiolo delle scimmie in Alto Adige? L'Azienda sanitaria rassicura: non c'è “nessuna evidenza clinica”
Rientra l'allarme a Bolzano dopo la paura per un potenziale caso sospetto: per le autorità sanitarie altoatesine non esiste “alcuna evidenza clinica”. In Italia sono quattro in tutto i casi diagnosticati

BOLZANO. Il primo campanello d'allarme per il possibile arrivo del vaiolo delle scimmie in Alto Adige era scattato negli scorsi giorni, dopo il ricovero nel nosocomio di Bolzano di un paziente rientrato dalle Canarie che presentava alcuni sintomi. L'Azienda sanitaria altoatesina però rassicura: al momento non esiste “nessuna evidenza clinica” a confermare un eventuale sospetto.
Le parole delle autorità sanitarie altoatesine insomma, interpellate dall'Ansa, sembrerebbero far rientrare l'allarme. Al San Maurizio di Bolzano il paziente sarebbe stato ricoverato nel reparto di malattie infettive per tutti gli accertamenti medici del caso. Due dei tre pazienti ricoverati (in condizioni non gravi) per il virus a Roma avrebbero soggiornato precedentemente proprio alle Isole Canarie.
L'Istituto superiore della sanità sottolinea che “la malattia si risolve spontaneamente in 1-2 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche” anche se “possono venir somministrati degli antivirali quando necessario”. I casi in Europa, secondo le stime più recenti, sarebbero 67 e le autorità sanitarie di diversi Paesi sono al lavoro per monitorare la situazione e contenere la possibile trasmissione.
Nell'ultimo aggiornamento dell'European centre for disease prevention and control si ribadisce comunque come il vaiolo delle scimmie non si diffonda facilmente tra le persone, e che la trasmissione si verifica solo con un “contatto stretto”. Il rischio di diffusione del virus continua a rimanere basso nella popolazione in generale.