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Covid, triplicati in poche settimane i contagi in Trentino. Tra casi 'fantasma' e poche regole, Omicron 5 preoccupa. Zuccali: ''Il 'libera tutti' non sta portando bene''
I contagi sono in aumento anche in Trentino, nell'ultimo bollettino dell'Apss sono stati registrati oltre 500 casi di positivi in 24 ore. La direttrice dell’Unità operativa di igiene e sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione dell'Apss: "Se nelle prime due settimane di giugno avevamo una media di 110 – 115 casi al giorno, siamo passati ad averne una media di 200 -210 nella terza settimana di questo mese e la scorsa settimana siamo arrivati a 330”. Molti contagi sfuggono alla rilevazione ufficiale e questo per l'utilizzo sempre maggiore dei test fai da te fatti a casa

TRENTO. La curva dei contagi è tornata a salire anche in Trentino. Lo dicono i dati che mostrano come i casi siano quasi triplicati rispetto a quelli rilevati l'inizio di giugno. Iniziare ora a parlare di nuova ondata è troppo presto ma quello che ogni giorno i bollettini delle aziende sanitarie in Italia mostrano è la tendenza ad un aumento in una stagione, come quella estiva, che dovrebbe rallentare la diffusione del virus.
Ma i segnali che qualcosa sta cambiando ci sono e gli occhi degli epidemiologi sono puntati sull’ultima sotto-variante di Omicron, la Ba5 ribattezzata appunto Omicron 5 che è più contagiosa delle “sorelle” che erano state incontrate fino ad oggi. Una variante che ha capacità di diffusione molto elevata anche se, fortunatamente, sembrerebbe riuscire a creare meno casi gravi.
L'aumento dei contagi però preoccupa anche perché i numeri che vengono forniti potrebbero non rappresentare quelli realmente presenti sul territorio. Molti sfuggono dalla rilevazione ufficiale e questo per l'utilizzo sempre maggiore dei test fai da te fatti a casa.
"Prima o poi Omicron ce la faremo tutti, è un disastro, perché il virus sfugge" e colpisce "anche chi è guarito e anche i vaccinati. E' vero che Omicron crea situazioni meno pesanti, ma c'è il rischio di incremento ulteriore nel numero dei casi, che sono sottostimati: saranno circa 100mila al giorno secondo me" ha spiegato nei giorni scorsi di un'intervista a Radio Rai 1 il virologo dell'Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco.
“Quello che possiamo dire – spiega a il Dolomiti la dottoressa Maria Grazia Zuccali direttrice dell’Unità operativa di igiene e sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione dell'Apss – si basa sui dati dei casi Covid accertati e che hanno effettivamente avuto un aumento nelle ultime settimane. Se nelle prime due settimane di giugno avevamo una media di 110 – 115 casi al giorno, siamo passati ad averne una medica di 200 -210 nella terza settimana di questo mese e la scorsa settimana siamo arrivati a 330”. Un trend in aumento, quindi, anche su chi fa il tampone nelle sedi ufficiali e anche se il livello di immunizzazione è elevato. Lo dimostrano gli ultimi dati di ieri diffusi dall'Azienda sanitaria che registrano più di 500 positivi in 24 ore.
A crescere è l'utilizzo dei test fai da te. Come già detto in passato questi test non sono sicuri ma soprattutto i risultati non vengono rilevati dal sistema sanitario e questo potrebbe essere un problema in vista delle azioni che si vogliono mettere in campo per bloccare la risalita dei contagi.
“Quando ci imbattiamo su persone che ci dicono di aver fatto il test a casa – spiega la dottoressa Zuccali – raccomandiamo sempre di fare un test di conferma in farmacia. Solo in questo modo noi possiamo mantenere il nostro monitoraggio sull'andamento epidemiologico del virus. A chi viene riconosciuto come positivo gli viene fornito un codice per il tampone di guarigione a 7 giorni per concludere l'infezione. Abbiamo mantenuto nella Centrale Covid la gestione sia dei casi dei residenti in Trentino sia delle persone che arrivano in vacanza sul territorio”.
Secondo i dati forniti dall'Azienda sanitaria i ricoveri in Trentino sono una cinquantina. Fortunatamente non c'è un andamento parallelo tra l'aumento dei contagi e i ricoveri ma la contagiosità di Omicron 5 inizia a farsi sempre più sentire.
“Che ci dovessimo abituare alla presenza di questo virus – spiega la direttrice dell'Unità operativa di igiene e sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione dell'Apss – era chiaro già da un po' tanto quanto un possibile peggioramento in autunno. Quello che dobbiamo capire è quale sarà la vaccinazione che verrà proposta e a chi verrà autorizzata alla fine di settembre”
Il picco dei contagi, secondo alcuni virologi, si avrà nella seconda metà di luglio e nell'attesa di capire quale sarà il contraccolpo per il Trentino l'invito da parte dell'Apss è quello di fare attenzione e di rispettare quelle regole che in passato venivano usate e che oggi sembrano perlopiù andate dimenticate.
“Questo 'libera tutti' che è stato permesso – afferma Zuccali – non credo porti bene. Deve esserci un minimo di attenzione, si deve continuare ad usare la mascherina in luoghi affollati come per esempio il supermercato oppure disinfettarsi le mani. Invece non è così, purtroppo in molti sembrano di essersi dimenticati di quello che abbiamo passato".