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L'acqua del rubinetto “odora di fumo” nel Bellunese dopo gli incendi: “Evitare l'uso potabile fino all'esito dei controlli”
A riportare la situazione all'interno del territorio comunale di Ponte nelle Alpi l'Ulss 1 Dolomiti, che ha già dato il via ai controlli del caso

PONTE NELLE ALPI. “In relazione alle segnalazioni di 'odore di fumo' dell'acqua potabile distribuita dalla rete idrica Bim Gsp, a servizio del Comune di Ponte nelle Alpi e di alcuni territori contermini, Ulss e Arpav eseguiranno oggi specifici campionamenti per il controllo analitico”. A riportarlo, in una nota diffuso sui social anche dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è proprio l'Ulss 1 Dolomiti mentre, in diverse località del Bellunese, gli incendi continuano a devastare i boschi a Longarone e nella zona di Soffranco (Qui Articolo).
I roghi stanno rendendo l'aria irrespirabile in alcune aree a causa del fumo e, a quanto pare, a Ponte nelle Alpi la problematica avrebbe colpito anche l'acqua che esce dal rubinetto. “In attesa degli esiti di tali controlli – continua infatti la comunicazione di Ulss 1 Dolomiti – a scopo massimamente precauzionale, appare opportuno evitare l'uso 'potabile' (per bere) dell'acqua di rete”.
Per i cittadini che vivono nella zona interessata, continuano le autorità, sono comunque consentiti gli altri usi: “Igiene personale e domestica, lavaggio di alimenti e preparazione di alimenti previa bollitura”. Proprio questa mattina (26 marzo), il sindaco di Longarone e presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin aveva confermato che, nelle zone interessate dagli incendi “l'aria è tornata irrespirabile”, invitando i cittadini “a rimanere in casa il più possibile con mascherine all'aperto”.