


Un rogo devasta il tetto di un'abitazione, lunga [...]

Ricerche in corso per trovare Carmelo Busti: l'auto [...]

Tragedia sulla Marmolada, l'addio del soccorso alpino a [...]

Tragedia sulla Marmolada, Mercalli a il Dolomiti: [...]

Da via Maccani a piazza della Mostra, partono i cantieri [...]

Riparte il controllo dei funghi in piazza Vittoria. [...]

Tragedia sulla Marmolada, Val di Fassa in lutto: [...]

Tragedia della Marmolada, uno dei dispersi è stato [...]

Tragedia sulla Marmolada, Sat: "La montagna non può [...]

Lungolago chiuso per il maxi-matrimonio e i fuochi [...]
Le “battaglie” della Giunta Fugatti le pagano i trentini: oltre 30mila euro fra multe e spese legali per le sconfitte in tribunale
La legge sulle chiusure domenicali e i criteri discriminatori per le case Itea, alla Giunta Fugatti arriva il contro dai tribunali: solo le spese legali superano i 23mila euro. A pagare però saranno i cittadini trentini

TRENTO. Come spesso accade quando si sceglie di fare il passo più lungo della gamba poi se ne pagano le conseguenze. Questa volta però a pagare saranno i trentini. La Giunta Fugatti infatti si è lanciata in una serie di “battaglie” pur essendo evidente che sarebbe andata incontro a delle sconfitte.
Giusto per fare alcuni esempi si sta parlando della scelta di introdurre il requisito di 10 anni di residenza per poter accedere alle case Itea e della legge sulle chiusure domenicali. Nel primo caso per giustificare il fatto di aver adottato dei criteri discriminatori, con il chiaro intento di ostacolare gli stranieri per l’accesso agli alloggi a canone agevolato, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti si basava sul fatto che l’Abruzzo avesse una legge simile. Entrambi i provvedimenti sono stati impugnati e annullati.
Fugatti aveva fatto ancora meglio per quanto riguarda il provvedimento sulle chiusure domenicali (basate su un criterio del tutto arbitrario come quello dei “Comuni turistici”) dicendo di aver voluto mandare un “segnale” a Roma. Non solo perché in conferenza stampa aveva dichiarato: “Sappiamo che si tratta di un Ddl borderline non siamo una Giunta che non conosce le prerogative dello Stato. Noi con il nostro comportamento vogliamo porre un tema, un tema politico consci che potrà essere impugnato ma il ricorso alla Corte non darà il proprio esito nel giro di qualche settimana”. Anche in questo caso l’esito non è stato positivo con la Provincia di Trento sconfitta in tribunale.
Come già anticipato però a pagare saranno i cittadini e non chi ha voluto “porre dei temi” con l’unico risultato di vedersi condannare a pagare le spese legali. Infatti la Giunta Fugatti ha recentemente dato il via libera a del “debito fuori bilancio” per rifondere le spese legali alle attività economiche che avevano presentato ricorso contro la legge sulle chiusure domenicali. Si tratta del Consorzio Shop Center Valsugana, Orvea, Supermercati Poli e Mediamarket, per ciascuno di questi procedimenti la Provincia dovrà sborsare 4.238 euro.
C’è poi la sentenza sulle case Itea per la quale la Provincia è stata condannata a pagare 6.630 euro fra spese legali e accessorie. Come se non bastasse, sempre per quest’ultimo procedimento, Piazza Dante era stata condannata a pagare una multa di 50 euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione dell’ordinanza che avrebbe dovuto annullare i regolamenti discriminatori. Stando ai calcoli la cifra si aggira attorno ai 13mila euro. In altre parole le “battaglie” della Giunta Fugatti, solo per le spese legali, sono costate oltre 23mila euro, ai quali vanno aggiunti la multa e gli altri costi legati ai procedimenti. Tanto a pagare è sempre Pantalone.