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Maxi fusione Cassa Rurale Rovereto e Alto Garda, è fatta. Gios: "Operativi dal primo luglio. La base è favorevole"
Il protocollo d'intesa è stato firmato il settembre scorso e da allora è iniziato l'iter di aggregazione per portare alla nascita della Cassa Alto Garda e Rovereto. Geremia Gios (presidente della Cassa rurale di Rovereto): "Tutto procede bene. Questa è la soluzione migliore"

ROVERETO. Procede spedita la fusione per incorporazione tra la Cassa rurale Alto Garda e quella di Rovereto. La conclusione del percorso è fissata per giovedì 1 luglio. Da quel giorno diventa operativa la nuova struttura.
Il protocollo d'intesa è stato firmato il settembre scorso e da allora è iniziato l'iter di aggregazione per portare alla nascita della Cassa Alto Garda e Rovereto. Un colosso dagli ottimi indici di solidità, un patrimonio superiore ai 200 milioni, un attivo di bilancio a 3 miliardi, 1,5 miliardi di impieghi, 3,3 miliardi di raccolta, 100 mila clienti, 350 dipendenti e una cinquantina di filiali (Qui articolo).
"La base è in larghissima parte favorevole - commenta Geremia Gios, presidente della Cassa rurale di Rovereto - i partecipanti alla pre-assemblea organizzata in via telematica alla fine dell'anno scorso sono stati tutti favorevoli e l'iter procede regolarmente. Ci piacerebbe poter fare un'assemblea in presenza ma l'attuale situazione legata all'emergenza Covid-19 ci impone di ragionare in altre direzioni, ma non è ancora stato deciso nulla. Intanto saranno previsti altri incontri sulle piattaforme tecnologiche".
E' una fusione per incorporazione: un rappresentante di Rovereto entrerà nel Cda della nuova cassa. "Un procedimento alla pari - dice Gios - avrebbe implicato diversi passaggi da risolvere a livello normativo e questa è la soluzione più semplice".
La sede legale e operativa resterà ad Arco ma ci sarà una sede distaccata a Rovereto . "Diventerà un punto di riferimento per la Vallagarina, quindi parliamo anche di Mori, Brentonico e Val di Gresta. Un'opportunità importante per garantire comunque la storia della cassa rurale di Rovereto, il personale e rafforzare il territorio".
Si lavora alle autorizzazioni, mentre se i soci (circa 12 mila per l'Alto Garda e oltre 3 mila per Rovereto) saranno d'accordo ci sarà un definitivo via libera alla seconda Bcc trentina, la terza inserita nel gruppo Cassa centrale banca. che aveva manifestato la necessità per la Cassa rurale della città della Quercia di trovare un partner per un progetto di fusione.
Non c'è timore per assistere a quelle tensioni che hanno portato alla nascita della Cassa di Trento, Lavis, Mezzocorona e Valle di Cembra. "Da quanto interpreto - conclude Gios - la base è molto favorevole. La logica della riforma ha cambiato le modalità gestionali, ci si deve adeguare e questa è la strada migliore".