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Fabio Valcanover, candidato per +Europa con Emma Bonino: ''Consentire il voto anche ai detenuti''
La legge prevede che anche le persone in carcere, i tossicodipendenti e le guardie carcerarie possano votare all'interno dei luoghi di detenzione o riabilitazione: "Ma la Garante deve verificare se di questo sono stati avvertiti e se le prescrizioni di legge sono state attuate"

TRENTO. Si è messo per buona parte della mattina in via Manci con un cartello in mano: "Diritto di Voto". Una protesta che ai più può sembrare inutile, perché si crede che tutti abbiamo accesso a questo diritto, tutti votano, uomini e donne.
Ma Fabio Valcanover, militante radicale, candidato alla Camera nella quota proporzionale per la lista + Europa di Emma Bonino, in coalizione con il centrosinistra autonomista, chiede che proprio tutti il 4 marzo possano votare, anche i detenuti, anche i tossicodipendenti ospiti delle comunità terapeutiche, anche le guardie carcerarie.
"La possibilità di votare anche per le persone ristrette dovrebbe essere contenuta nella carta dei diritti dei detenuti, consegnata a ciascuno nel momento dell'entrata in carcere. C'è una Garante - spiega Valcanover, sotto al Consiglio provinciale perché proprio lì ha sede il suo Ufficio - e chiediamo che la Garante dei detenuti intervenga per assicurarsi che questo diritto sia garantito".
La legge infatti prevede le modalità di voto delle persone detenute e per consentire l’esercizio del diritto di voto nei luoghi di detenzione deve essere istituito un seggio speciale il giorno che precede le elezioni all'interno di ogni penitenziario.
Il diritto di voto ai detenuti è riconosciuto anche dalla Carta dei diritti e dei doveri dei detenuti e degli internati. I Garanti per i diritti dei detenuti si sono già attivati, per precedenti consultazioni elettorali, per assicurare l’effettività del diritto di voto delle persone detenute. Questo è avvenuto a Bologna, Firenze, Verona.
Le procedure speciali per l’esercizio del diritto di voto riguardano anche gli Agenti di Polizia Penitenziaria e una circolare del ministero dell’Interno, riferita alle elezioni politiche del febbraio 2013, riconosceva l’applicazione della procedura speciale di voto anche per tossicodipendenti degenti presso Comunità o strutture riabilitative.
"Ma i detenuti devono essere messi nelle condizioni di votare", spiega Valcanover. E per fare questo la legge prevede che i detenuti “devono far pervenire non oltre il terzo giorno antecedente la data della votazione al sindaco del comune, nelle cui liste elettorali sono iscritti, una dichiarazione attestante la volontà di esprimere il voto nel luogo di detenzione”.
"Di questa possibilità devono però essere avvertiti - sostiene il candidato radicale - per questo chiedo alla Garante di verificare se questo è avvenuto e se le disposizioni di legge siano state applicate per poter garantire veramente a tutti, anche ai detenuti, il diritto di voto".
Per Fabio Valcanover questo è un punto importante, il tema del carcere è caro ai radicali e da avvocato conosce bene la situazione dei penitenziari italiani. "Questi sono piccoli segmenti di diritto che servono per preparare il detenuto il rientro in società una volta scontata la pena".