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Fugatti: "Tre della giunta si sono dimessi da parlamentari''. Ma non ancora, hanno solo rinunciato all'indennità trentina per tenere quella di Roma
La formalizzazione delle dimissioni non è ancora avvenuta per aspettare l'election day. La rinuncia all'indennità da presidente e assessore: "A quella da deputato è impossibile rinunciare"

TRENTO. "E’ una Giunta che vede presenti tre persone che si sono dimesse da precedenti incarichi parlamentari per sedere qui, segno di una scelta importante, una scelta ponderata ma anche molto netta, in favore della propria comunità, in favore del Trentino". Queste parole le ha pronunciate Maurizio Fugatti nel suo discorso di insediamento davanti al Consiglio provinciale, solenne e soddisfatto. Ma qualcuno ha voluto vederci chiaro e ha chiesto spiegazioni.
Ugo Rossi è intervenuto subito: "Parla di tre persone - ovviamente lo stesso Fugatti, Stefania Segnana e Giulia Zanotelli - ma le dimissioni sono già avvenute?". No, devono ancora essere formalizzate e il governatore lo ha dovuto ammettere: "Si dimetteranno prossimamente per permettere l'election day unendo suppletive ed europee".
Non era una bugia, ma una mezza verità. Lui stesso e le due deputate aspettano che a Roma si decida. Fugatti ha però precisato che a uno dei due stipendi hanno rinunciato. "A quale?", ha chiesto il consigliere 5 Stelle Alex Marini.
A quello di consigliere provinciale: "A quello di parlamentare è impossibile rinunciare - ha spiegato Fugatti - si può soltanto dare in beneficenza". E allora la rinuncia all'indennità trentina che vale 5.500 euro netti al mese. Quella da deputato vale invece 5 mila euro più 3.500 euro di diaria e 4 mila euro per i collaboratori.