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Il ministro grillino Toninelli a favore della TAV del Brennero ma i 5 Stelle del Trentino erano contro
Il no alla grande opera era scritto nero su bianco sul programma elettorale che ha eletto Filippo Degasperi, che per tutta la legislatura ha coerentemente dato battaglia. Ma la contraddizione con Roma potrebbe essere anche un'altra, quella sulla concessione dell'A22

TRENTO. Il ministro pentastellato Danilo Toninelli l'ha ribadito: la TAV del Brennero s'ha da fare. Dice che è un'opera strategica, che porterà benefici, che sarà volano dello sviluppo e un vantaggio economico da non farselo scappare. Dice il contrario di quello predicato in tutti questi anni dai 5 Stelle locali.
L'aveva detto apertamente lo scorso giugno, a margine Brenner Meeting, il vertice tra Italia, Austria e Germania che si è svolto a Bolzano: "Gli impegni finanziari di lungo termine sul corridoio del Brennero rappresentano una sfida fondamentale per connettere meglio le varie aree d’Europa. E daranno benefici enormi alla nostra economia, considerando che circa il 70% dell’import-export italiano passa per l’arco alpino”.
Ma la stessa tesi è stata ripetuta oggi, nell'incontro a Roma tra il ministro grillino e il governatore Rossi, che in quella sede rappresentava l'intera Regione Trenino Alto Adige Südtirol: "Il ministro - ha sottolineato Rossi - ci ha espresso la sua condivisione rispetto alla logica di corridoio".
"In particolare - spiega il governatore - il ministro si è soffermato sulla valenza strategica di un corridoio di evidente valenza europea, sia per il traffico delle merci che delle persone, il quale dunque ha bisogno di essere gestito in maniera particolare".
Tutte le critiche alla costruzione dell'imponente opera, sia dal punto di vista finanziario che da quello ingegneristico, che fine faranno ora? Il consigliere Filippo Degasperi si è sperticato in questa legislatura con interrogazioni, mozioni e interpellanze.
Un'attività 'NoTav' coerente con il programma elettorale votato dai 5 Stelle nel 2013, alla vigilia delle elezioni provinciali. Uno dei punti era infatti questo: "Blocco del progetto TAV in Trentino e potenziamento della linea ferroviaria storica con incentivi al trasporto merci su rotaia". Altro che "opera fondamentale" come adesso pensa il ministro Toninelli.
Ma Rossi a Roma non ci è andato solo per la ferrovia, ha voluto avere rassicurazioni anche sull'autostrada, nello specifico sulla concessone da affidare alla società in house in capo agli enti locali. Al ministro ha chiesto di affiancare "convintamente in questo percorso la Regione, le Provincie autonome e tutti gli altri enti che insistono sull'autostrada".
"Confidiamo quindi che, anche con l'impegno del ministro, l'articolo di legge che prevede la concessione in capo alla società in house espressione di questi enti venga attuato entro il 30 di settembre", conclude Ugo Rossi. Ma se il ministro desse il suo sostegno si aprirebbe un'altra contraddizione.
Quando era capogruppo in Commissione trasporti alla Camera dei Deputati, il grillino Michele Dell'Orco tuonava contro le "fantasiose soluzioni" della proroga delle concessioni autostradali "senza bando, fuori dalle norme europee". E rivolto all'ex ministro Delrio chiedeva: "Quali sono i progetti che giustificano un allungamento della concessione fino al 2046?".
Il tunnel del Brennero, risponderebbe Rossi. E il rischio è che la stessa risposta la possa dare anche Danilo Toninelli, il ministro 5 Stelle di cui oggi Michele Dell'Orco è sottosegretario.