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Savoi (Lega) attacca ''Sforza Italia'' e ''il nano di Arcore'' per il no al Governo giallo-verde. ''Ci prendiamo tutti i loro voti''

Il commento della forzista Povoli in risposta al presidente del Carroccio trentino: ""Conosciamo il profilo culturale del consigliere... Dimentica però che la vittoria è anche merito dei 5 milioni di voti di Forza Italia". Ma nel centrodestra si aprono le prime crepe e c'è chi pensa di spostarsi al centro

Di Donatello Baldo - 07 giugno 2018 - 10:08

TRENTO. La frase che segue è ancora lì, pubblicata sulla pagina Facebook da Alessandro Savoi, consigliere provinciale (entrato da poco dopo che Fugatti è stato eletto a Roma) e presidente del Carroccio. E' del 5 giugno, scritta nel giorno in cui Giuseppe Conte si è presentato al Senato della Repubblica per chiedere la fiducia:

 

"Sentire la Bernini fare le dichiarazioni di voto al senato per Sforza Italia non ha prezzo ll pazienza il pd che è alla frutta ma i seguaci del nano di Arcore.... Che delusione ll avanti lega lll che ci prendiamo tutti i loro voti ll". (Le "l" forse sono punti esclamativi, ma il "nano di Arcore" è decisamente Berlusconi e "Sforza Italia" è uno sfottò bello e buono, ndr).

 

Una frase che Roberto Pergher, di Forza Italia, ha riportato indignato sulla sua pagina - taggando Savoi - con una considerazione che ha aperto un dibattito: "Io non metto in dubbio che la Lega abbai avuto le sue buone ragioni per allearsi con i 5 stelle, partito dal quale in campagna elettorale provenivano offese ripetute nei confronti del centro destra unito e che ha posto il veto a Berlusconi. Rispetto gli amici della lega per questa scelta anche se non l'ho condivisa".

 

"Ma chiedo anche agli amici di Lega - scrive Pergher - di rispettare le posizioni di chi, come me, è entrato in Forza Italia da poco, dopo lunga riflessione e sperando in un partito di centro destra moderata liberale e popolare. Non mi ritengo un seguace di nessuno ma una persona che ragiona. Chiederò i voti per Forza Italia e per me in campagna elettorale per le provinciali nell'ambito di un rispetto reciproco per gli avversari e per gli alleati (ad es. la Lega nelle provinciali). Non andrò a caccia dei voti della lega e non prenderò i loro voti. Non sarò disposto però ad allearmi per la poltrona ma solo per un progetto condiviso fatto assieme a gente propositiva e capace".

 

Tra i commenti, quello di Claudia Povoli, esponente storica degli azzurri trentini: "Conosciamo il profilo culturale del consigliere.... Dimentica però che la millantata vittoria è anche merito dei 5 milioni di voti di Forza Italia... Quindi lavarsi la bocca prima di parlare del presidente Berlusconi".

 

Insomma, si può dire che l'alleanza Lega-5Stelle a livello nazionale, e la conseguente rottura con Forza Italia che invece rimane all'opposizione, ha effetti anche sul Trentino. Chi pensava che i piani, e le alleanze, potessero rimanere separati, si sbaglia.

 

I commenti condannano il "livore" delle parole di Savoi. Alcuni nostalgici del centrodestra unito annunciano la loro astensione alle prossime elezioni provinciali, e tra gli elettori forzisti c'è chi sostiene che con la Lega non vogliono più avere nulla a che fare. Un leghista che si rivolge a Berlusconi chiamandolo nano, come fanno i grillini, è troppo! 

 

E quella frase buttata lì, a pochi mesi dalle provinciali: "Ci prendiamo tutti i loro voti", come se fossero già su opposti schieramenti. Forse il consigliere svela un progetto ancora latente ma che potrebbe anche emergere nei prossimo giorni: il tentativo di proporre anche in Trentino l'alleanza giallo-verde.

 

Qualcuno ne parala, anche se fino ad ora si dice che non ci sono le condizioni. Ma il vento che soffia è quello di una divisione netta tra "repubblicani" e anti-europeisti. Tra populisti e anti-populisti. E il centrodestra,nei fatti, non esiste più

 

Alessandro Savoi, genuino come sempre, lo dice senza peli sulla lingua: "Ci prendiamo tutti i loro voti". E l'occasione giusta è quella delle prossime elezioni provinciali. Non a caso, tra Forza Italia, c'è già chi pensa di guardare altrove, ché nel centrodestra a trazione leghista anche in Trentino, il rischio è di doversi piegare a un programma troppo sbilanciato. 

 

C'è chi annusa l'aria verso il centro, verso Borga, Kaswalder, Gios e il civismo vario. L'idea di un quarto polo sembra tornare alla ribalta. Mancano poche settimane alla definizione delle coalizioni: può succedere di tutto, anche che il centrodestra si sfaldi e che magari si saldi anche in trentino l'asse tra la Lega e i 5 Stelle

 

 

 

 

 

 

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