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''Valdastico, a che punto siamo? Possibile pensare all'uscita su Rovereto e non solo alla Valsugana?'', la Lega interroga il ministro
La pattuglia trentina di parlamentari leghisti ha presentato un'interrogazione per sapere qual è lo stato dell'arte dell'A31. "Se in Veneto sembra le cose si stiano muovendo non abbiamo novità sul lotto 1 quello trentino''

TRENTO. Una superstrada con uscita a Levico o un'autostrada che sbuca a Rovereto Sud? I parlamentari trentini della Lega interrogano il ministero delle infrastrutture e dei trasporti per capire cosa si intenda fare per risolvere l'annosa questione che ruota attorno alla Valdastico. Visto che, per quanto riguarda il lato veneto, le cose pare continuino a muoversi e "mentre l’iter dell’approvazione del 1° lotto funzionale della Valdastico Nord, Piovene Rocchette - Valle dell'Astico, sta procedendo presso le amministrazioni interessate, risulta all’interrogante ancora incerta la definizione del secondo lotto funzionale".
Quest'ultimo, infatti, sarebbe un tratto di superstrada non a pedaggio (ma comunque in continuità con l'autostrada Valdastico A31), che dovrebbe scaricare il traffico autostradale su un nuovo tratto tra Levico e Trento. C'è chi parla di tracciato alternativo alla Ss 47 chi, più realista pensa che alla fine si andrà ad agire proprio sulla Valsugana. E poi c'è la mai tramontata ipotesi di tunnel che, passando sotto le zone montane tra Lavarone e Folgaria, sbuchi sull'A22 in zona Rovereto Sud o Besenello.
"Nel febbraio 2016 - spiegano i parlamentari della Lega Fugatti, Cattoi, Binelli, Zanotelli e Segnana - ha avuto un grande eco sui media l’accordo sul corridoio viabilistico Valdastico-Valsugana-Valle dell'Adige, raggiunto tra la regione Veneto, la provincia autonoma di Trento e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che concretizza la conclusione dei lavori del Comitato paritetico costituito da tali enti. Tale accordo consentirebbe al Mit di ottenere da Bruxelles la proroga della concessione alla Brescia-Padova Spa (proroga condizionata alla realizzazione della Valdastico Nord), al Veneto il prolungamento della Valdastico, ma non verso nord-ovest per la valle dell'Astico per collegarsi alla A22 del Brennero, bensì verso nord, per collegarsi alla SS 47 in Valsugana, e al Trentino la possibilità di realizzare un nuovo tratto di superstrada non a pedaggio (comunque in continuità con la A31), che crei una viabilità alternativa alla SS 47 nel tratto finale tra Levico e Trento".
Il piano economico finanziario, "nell'ipotesi di realizzazione della Valdastico Nord - proseguono i leghisti - prevede la scadenza della concessione al 2026, con ulteriori investimenti della Società Autostrada Brescia Padova per 2.049 milioni di euro; tuttavia, mentre l’iter dell’approvazione del 1° lotto funzionale della Valdastico Nord, Piovene Rocchette - Valle dell'Astico, sta procedendo presso le amministrazioni interessate, risulta all’interrogante ancora incerta la definizione del secondo lotto funzionale. Infatti la ipotesi suddetta di una superstrada con uscita nei pressi di Levico sta creando in Trentino e nei territori interessati non poche polemiche a causa dell'impatto ambientale ad essa associato; a tale proposito inoltre alcune associazioni di categoria favorevoli al prolungamento della Valdastico propongono l'uscita della stessa sulla A22 nei pressi di Rovereto Sud".
La Lega non si è mai nascosta su questo argomento e si è sempre detta ben convinta della realizzazione di un'infrastruttura comunque importante per il territorio. Per questo, magari prima di andare al Governo, sempre ammesso che ci riesca visto che oggi sono due i mesi passati dalle elezioni e ancora siamo al giorno zero per quanto riguarda la formazione di un esecutivo, si chiedono informazioni rilanciando "se sia ancora possibile - scrivono - proporre e approfondire un’alternativa di tracciato ai fini del collegamento della Valdastico Nord con la A22 a Rovereto Sud e non sulla SS 47 della Valsugana".