Fugatti e Segnana negano ex post il patrocino a ''Liberi e libere di essere'', anche se ''Convinti della necessità di contrastare ogni forma di omofobia, bullismo e discriminazione''
C'è voluto quasi un mese e mezzo per rispondere a evento ormai finito "picche", la lettera dell'amministrazione provinciale è chiara e netta. Una risposta abbastanza scontata, ma resta il silenzio sulla vicenda del capo di gabinetto dell'assessore Spinelli

TRENTO. "Pur convinti della necessità di contrastare ogni forma di omofobia, bullismo e discriminazione, la stessa non può trovare riscontro positivo", così Maurizio Fugatti, presidente della Provincia, nega il patrocinio all'iniziativa "Liberi e libere di essere" organizzata da Arcigay del Trentino.
C'è voluto quasi un mese e mezzo, a evento finito (in programma dal 10 al 19 maggio scorso), per rispondere "picche", ma la lettera dell'amministrazione provinciale è chiara e netta: "In riscontro alla Sua cortese richiesta del 10 aprile 2019 - si legge nella comunicazione indirizzata a Lorenzo De Preto, presidente di Arcigay del Trentino - volta ad ottenere il patrocinio della Provincia autonoma di Trento per l'iniziativa 'Liberi e libere di essere 2019 - giornata internazionale contro l'omo-bi-transfobia', si comunica che acquisito il parere dell'assessore di competenza (Stefania Segnana, ndr), pur convinti della necessità di contrastare ogni forma di omofobia, bullismo e discriminazione, la stessa non può trovare riscontro positivo".
Insomma, la sesta edizione di questo evento non avrà per la prima volta il patrocinio della Provincia. Nelle precedenti cinque puntate, la giunta Rossi aveva sempre concesso il "marchio" provinciale, mentre aveva negato quello per il Dolomiti Pride, il primo gay pride a Trento (Qui articolo).
Una decisione, quella di Fugatti e Segnana, abbastanza scontata, ma ora messa nero su bianco. La data è quella di oggi, giovedì 23 maggio, e desta comunque perplessità la chiusura, quel "Pur convinti della necessità di contrastare ogni forma di omofobia, bullismo e discriminazione" alla luce del duraturo e assordante silenzio sulla vicenda che riguarda il capo di gabinetto dell'assessore Achille Spinelli, il braccio destro che diventa hater su Twitter con post carichi di sessismo, battute contro gay e donne, allusioni razziste, parole come ''gnocca'', ''negro'', ''muslim'' e insulti a politici, giornalisti nazionali e ''pididioti'' generici.
Guarda caso il profilo è stato cancellato e la vicenda è stata ripresa anche dalla stampa nazionale, ma ancora non si registra un commento da piazza Dante, nessuna presa di distanze dai contenuti per una vicenda che rischia di travolgere anche l'assessore allo sviluppo economico e al lavoro (Qui articolo).