#inMovimento dice ''Sì'' al Patt: ''Appoggiamo con forza e convinzione un progetto politico che vada oltre i due poli, aperto a mondo civile e professionale''
Se il Patt ha rotto gli indugi, i primi a reagire sono gli esponenti di #inMovimento che raccolgono l'appello di Simone Marchiori, segretario del Patt, per un patto civico in grado di unire popolari, moderati e autonomisti

TRENTO. "Forte interesse e convinzione", così #inMovimento, la prima forza politica a raccogliere l'appello di Simone Marchiori del Patt, che da Il Dolomiti ha lanciato un appello per un patto civico in grado di unire popolari, moderati e autonomisti: "Assieme - aveva detto il segretario delle stelle alpine - possiamo fare anche massa critica per portare avanti un certo tipo di istanze" (Qui articolo).
Se il Patt ha rotto gli indugi, ecco la reazione, velocissima, di #inMovimento. "Siamo convinti - spiegano - che la proposta vada nel solco del nostro impegno, come gruppo consiliare e movimento politico. Non è un semplice appello a movimenti e partiti, ma a un mondo civile e professionale, impegnato e attento ai cambiamenti, che ritiene che la polarizzazione della politica in due unici poli non esaurisca la ricchezza di pensiero e esperienze che quotidianamente crescono nella nostra comunità".
Via libera a intavolare un discorso per trovare convergenze in vista delle elezioni comunali del 2020. Si parte da territorio e Europa, comunità e ambiente. "Una società attenta e innamorata del proprio territorio - proseguono - in sintonia con i cambiamenti in atto, fortemente ancorata alla propria storia ma aperta all’Europa, impegnata a costruire una comunità sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale e economico. Riteniamo che questo possa trovare in un nuovo progetto una risposta interessante alla propria rappresentanza politica".
Basta divisioni. "Un progetto politico - conclude #inMovimento - che vorremmo attrattivo e inclusivo, basato sul confronto e l’approfondimento non solo funzionale alla vittoria di uno dei due poli oggi in campo, con i quali certamente si deve dialogare, ma che spesso hanno rischiato e rischiano di diventare luoghi di estremismo. Avanti allora con quanti convintamente sosterranno l’idea lanciata dal segretario del Patt Marchiori e si vorranno sedere a un tavolo di confronto serio e sereno, senza preconcetti e secondi fini".