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''Non ci sono gli insegnanti di inglese e tedesco'' e allora a Levico saltano i corsi, Zeni: ''Di chi è la responsabilità? Perderemo i fondi europei?''

Lo annuncia una lettera mandata ai genitori degli studenti dell'Istituto comprensivo di Levico Terme il 5 giugno dalla dirigente scolastica. L'ex assessore interroga la Provincia

Pubblicato il - 11 giugno 2019 - 20:58

TRENTO. “I corsi di lingua inglese e di lingua tedesca per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado in programma per il mese di giugno e il mese di luglio non verranno attivati per la mancanza di insegnanti disponibili in numero tale da garantire l’organizzazione del percorso”. Questo quanto recita una lettera inviata ai genitori degli studenti dell'Istituto comprensivo di Levico Terme il 5 giugno dalla dirigente scolastica. Una comunicazione amara che di fatto rischia di arenare il progetto ''Una chiave per il futuro'' sul territorio levicense almeno in questo periodo estivo. 

 

''L’istituto di Levico si era contraddistinto per la capacità di recuperare fondi extraprovinciali su un progetto meritorio - commenta l'ex assessore Luca Zeni che sull'argomento ha depositato un'interrogazione alla Giunta - e appare davvero spiacevole dover rinunciare a un’opportunità importante per i ragazzi a causa della mancanza di disponibilità di insegnanti, che a quanto è dato sapere avrebbero ricevuto un corrispettivo significativo. Ora, pur non dubitando delle motivazioni addotte, risulta comunque difficile comprendere le stesse, posto che sono molti gli insegnanti di lingua inglese e di lingua tedesca presenti sul mercato del lavoro locale di settore''.

 

''In secondo luogo - prosegue Zeni - va rammentata l’importanza, spesso richiamata in ogni ambito, dell’insegnamento delle lingue straniere ai nostri ragazzi. Pensiamo soltanto alcuni dei motivi più citati: aumentare le opportunità di confronto culturale, aumentare gli strumenti utili in un mercato del lavoro sempre più competitivo, migliorare la capacità di ospitalità turistica, che grazie alla lingua può crescere molto''.

 

Per queste ragioni il consigliere provinciale Pd interroga la giunta e il presidente della Pat  per sapere come valutino la questione, a quanto sarebbe ammontato il corrispettivo – orario e complessivo - per gli insegnanti che avessero svolto le lezioni previste nel bando, se non si ritenga, per non lasciare solo il singolo istituto di fronte ad un bando andato deserto, di attivare una maggiore capacità di coinvolgimento degli insegnanti al fine di poter ottemperare alle previsioni del Progetto F.S.E. richiamato in premessa. Se, infine, la mancata realizzazione dei corsi influirà sull’erogazione dei fondi previsti dal Progetto PON del Fondo Sociale Europeo ed in questo eventuale caso a chi verrà attribuita la responsabilità di merito.

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