Coronavirus, Segnana: ''A giugno bonus sanità per premiare il personale in prima linea''. Bocciatura della Cisl: ''Ricorriamo al Tar. Scelta unilaterale e lavoratori umiliati''
L'intervento della Pat si articola in due fasi. Critiche anche Uil e Nursing up: "Ci chiediamo dove siano finiti i finanziamenti economici aggiuntivi che la Provincia ha ricevuto in marzo e maggio dal governo di Roma per sanità e contrattazione, per non parlare poi dei 20 milioni già stanziati nelle finanziarie provinciali per il nuovo contratto del pubblico impiego 2019/2021 e poi soppressi"

TRENTO. Arriverà con la busta paga di giugno il bonus sanità per il personale sanitario impegnato in prima linea nell'emergenza coronavirus. Questo l'annuncio della Provincia, la bozza delle delibera che la Giunta ha inviato alle organizzazioni sindacali di categoria vede l’assegnazione di una indennità aggiuntiva agli operatori sanitari che sono stati in prima linea.
"Una misura che premia il lavoro eccezionale dei nostri sanitari - spiega l'assessora Stefania Segnana - i tanti sacrifici che hanno affrontato e i rischi ai quali si sono esposti, la dedizione e la generosità. La proposta è quella di calcolare l’indennità sulla base delle ore effettuate, un riconoscimento a tutte le figure sanitarie che si sono impegnante in questo periodo, un giusto riconoscimento non solo per gli operatori dell’Azienda sanitaria (medici, infermieri, professioni sanitarie, personale ausiliario e operatori socio sanitari) e per il personale sanitario e socio sanitario in servizio alle Rsa gestite dalle Apsp e per quello impegnato sul territorio".
L'intervento si articola in due fasi, temporalmente distinte in rapporto al diverso grado di esposizione al rischio e di disagio lavorativo, il processo di individuazione del personale avente titolo alla corresponsione del compenso temporaneo e la determinazione del suo ammontare.
"Questa misura - prosegue Segnana - è in linea con il riconoscimento che anche altre regioni italiane stanno erogando al proprio personale. Contemporaneamente per giovedì prossimo è prevista la riapertura del tavolo di trattazione del contratto sanità, fermo ormai da circa quattro anni a causa della posizione contraria di alcune sigle sindacali che abbandonando il tavolo, causano ogni volta il rinvio della contrattazione".
Un provvedimento che viene bocciato dalla Cisl. "La Giunta provinciale non solo ha stanziato poche risorse ma la platea dei beneficiari è ridotta. Sono eroi a parole - dice Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp - ma i lavoratori della sanità e delle Rsa sono stati umiliati. E' un atto unilaterale della Provincia, che non vuole trovare un accordo sindacale".
Il sindacato di via Degasperi prende decisamente le distanze dal piano della Provincia per il riconoscimento degli sforzi profusi in questi mesi difficilissimi per la gestione dell'epidemia Covid-19. "La strategia è chiara e inaccettabile - dicono il segretario Pallanch e Silvano Parzian, responsabile per il settore - viene presa in considerazione solo una parte del personale sanitario e le risorse sono assolutamente insufficienti: un premio di 5 euro all'ora lordi per un periodo di tempo ulteriormente molto limitato".
Praticamente esclusi moltissimi operatori delle case di riposo. "Nonostante l'enorme impegno - prosegue Pallanch - il riconoscimento viene garantito solo ai professionisti risultati positivi a Covid-19 e ricoverati in ospedale. Mentre gli altri a casa con la malattia non sono considerati. Ma sono troppi i settori rimasti esclusi dal premio in questa fase. In linea generale non è questo il riconoscimento che il personale si aspetta per quanto messo in campo con professionalità, dedizione e senso di responsabilità, nonostante le difficoltà emerse nella gestione dell'emergenza tra linee guida incerte, assenza di Dpi e tamponi che non sono stati fatti".
Sul tavolo ci sono 15 milioni. "E non un euro in più. Prima la Provincia stralcia in modo unilaterale un accordo già stipulato - evidenzia la Cisl Fp - soldi che spettano al comparto sanità e che nel resto d'Italia sono già stati versati, quindi dirottano queste risorse in un'altra misura che non comprende tutte le figure. Non c'è impegno per riconoscere la straordinarietà del momento: vengono elogiati a parole ma nei fatti la considerazione è davvero scarsa. Ci sono più pesi e più misure e questo non è accettabile. I veri angeli per questa Giunta sono i dirigenti di vertice che per gli obiettivi prefissati ricevono i premi e anche un aumento di stipendio con forma retroattiva".
Tante le criticità emerse nel corso del vertice tra parti sociali e Pat. "L'esecutivo ha elaborato un piano assolutamente esclusivo: addirittura gli autisti soccorritori ed è incredibile e troppi infermieri e professionisti sanitari, oss e altre professionalità nei reparti sono tagliati fuori in questa fase. Manca poi il congedo straordinario per lo stress lavorativo, non vengono considerati i settori delle case di cura e le strutture socio-sanitarie private. E ancora non ci sono risorse sufficienti: impossibile raggiungere un accordo con questi criteri, la manovra è completamente iniqua. Ci riserviamo ogni azione necessaria per tutelare i nostri lavoratori e valuteremo in ricorso al Tar, E' necessario che la Provincia riveda la posizione assunta".
Un po' più morbidi Uil Fpl e Nursing Up anche se restano le criticità sulle risorse. "Abbiamo purtroppo constatato che non sono stati destinati fondi stanziati ex-novo per il finanziamento dell’incentivo, sono stati invece stornati 15 milioni già precedentemente impegnati nel bilancio aziendale. A questo punto ci chiediamo dove siano finiti i finanziamenti economici aggiuntivi che la Provincia ha ricevuto in marzo e maggio dal governo di Roma per sanità e contrattazione, per non parlare poi dei 20 milioni già stanziati nelle finanziarie provinciali per il nuovo contratto del pubblico impiego 2019/2021 e poi soppressi".