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Coronavirus in Trentino, dopo la conferma di un caso di variante inglese, Fugatti: ''Mascherina Ffp2? Se dovesse peggiorare situazione, ma non abbiamo segnali''
Non ci sono per il momento ulteriori limitazioni rispetto a quanto previsto nella classificazione da zona arancione. Fugatti: ''Incidenza più alta in Rotaliana, Cembra e Valsugana-Tesino''. Sui controlli al valico del Brennero, il presidente Fugatti chiede reciprocità di verifiche sugli autotrasportatori che provengono da Austria e Germania

TRENTO. La conferma della presenza della variante inglese di Covid-19 in Trentino alza ulteriormente il livello di guardia sul territorio provinciale. Il contagio è avvenuto durante una cena e il caso è stato identificato in val di Fiemme (Qui articolo).
Una misura intrapresa a fine anno scorso con la recrudescenza dell'epidemia è stata quella di istituire alcune zone rosse a livello comunale. Non si prevedono in questo momento di zona arancione generale ulteriori strette.
"Adesso non ci sono in programma interventi di questo tipo. Il tasso del 3%, senza considerare i contagi nelle case di riposo, è stato utilizzato a novembre, inizio della seconda ondata, per prevedere alcune zone rosse. La misura - dice il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti - non era comunque automatica ma avevamo aspettato un trend di qualche giorno come avvenuto con Baselga di Pinè, Bedollo e Castello Tesino".
Ci sono alcune aree che presentano una diffusione del contagio più marcata. "C'è un'incidenza un po' più alta nelle Comunità di Rotaliana e in quella della val di Cembra, zone più vicine all'Alto Adige. Siamo rispettivamente intorno a 0,95% e 0,8% - aggiunge il presidente - ben lontani dalla soglia del 3%. Poi c'è la zona Valsugana-Tesino (0,7%), un dato probabilmente dovuto alla vicinanza con la provincia di Belluno, particolarmente colpita in Veneto dalla diffusione di coronavirus".
L'Istituto zooprofilattico delle Venezie ha confermato la positività di un tampone alla variante inglese. "Con delibera - evidenzia l'assessora Stefania Segnana - abbiamo aderito nei giorni scorsi alla sorveglianza per identificare eventuali mutazioni del virus. Apss ha da poco effettuato il quarto invio di campioni, come concordato con l'Istituto superiore di sanità". Il Trentino ha risposto a una circolare del ministero per cercare di intercettare il prima possibile eventuali varianti sul territorio nazionale.
In Alto Adige c'è un'ordinanza per obbligare, per esempio, a indossare la mascherina Ffp2 sui mezzi di trasporto pubblico e nei negozi. In queste ore a causa della variante sudafricana sono state diramate ulteriori restrizioni. In Trentino per ora non sono in agenda eventuali restrizioni oppure altre misure di contenimento.
"Vediamo nei prossimi giorni per quanto riguarda le mascherine Ffp2 - commenta Fugatti- se la situazione dovesse peggiorare; non abbiamo segnali di questo tipo ora".
Intanto proseguono i controlli al Brennero sugli autotrasportatori, un'azione che causa diversi disagi al traffico pesante diretto al valico di frontiera. E' operativo all’interporto di Trento un hotspot per effettuare test antigenici. L’iniziativa nasce da una richiesta partita della Sezione trasporti e logistica di Confindustria Trento che ha trovato immediato riscontro nella Cooperazione trentina, mentre l'Azienda provinciale per i servizi sanitari provvederà alla registrazione dei test e alla presa in carico di eventuali positivi.
I tamponi vengono effettuati a titolo privato, dunque a pagamento, dalla società di Consulenze e servizi Sea, che fa parte della Cooperativa Ecoopera e che dispone di un’area di medicina del lavoro.
"Ho parlato di questa situazione anche con Matteo Salvini. La competenza non è del Trentino e abbiamo chiesto reciprocità. Comunque il ministro Roberto Speranza dovrebbe aver firmato un'ordinanza per imporre un obbligo di tampone anche agli autotrasportatori che provengono da Austria e Germania", conclude Fugatti.